La Nuova Sardegna

Olbia

Elezioni in Sardegna, il tribunale di Tempio scopre un «buco» di 300 voti in Gallura

Elezioni in Sardegna, il tribunale di Tempio scopre un «buco» di 300 voti in Gallura

La differenza potrebbe determinare l’ingresso in consiglio regionale del candidato gallurese del Pd, Pieluigi Caria

14 aprile 2014
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OLBIA. Riguarda almeno 300 voti il «buco» nell’attribuzione delle preferenze del Pd in Gallura durante le ultime elezioni regionali scoperto dal Tribunale di Tempio Pausania, dopo una verifica sui verbali spediti da Cagliari e quelli trasmessi dalle sezioni elettorali galluresi disposta dal presidente Gemma Cucca. La differenza, non da poco, potrebbe determinare l’ingresso del candidato gallurese del Pd, Pierluigi Caria, in Consiglio regionale, e quindi assegnare al collegio di Olbia-Tempio tre seggi invece degli attuale due.

Gli errori materiali di trascrizione, si aggiungono ai dubbi di costituzionalità, sollevati in almeno quattro ricorsi presentati al Tar Sardegna, che gravano sulla impianto della legge elettorale regionale. Anomalie evidenti si sono registrate, ad esempio, nella trascrizione dei dati che riguardano le sezioni di Luogosanto e Santa Teresa Gallura: nel primo caso, su 50 voti assegnati a Caria, ne sono stati attribuiti la metà; nel secondo, addirittura uno su 81. Da questi numeri il commercialista olbiese escluso è partito per sollecitare una verifica più dettagliata, considerata anche la differenza di appena cinque voti che lo separa dal primo nei non eletti del Pd, Pietro Morittu, candidato nel Sulcis-Iglesiente. Caria ha formalizzato venerdì scorso un ricorso, evidenziando proprio queste anomalie.

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