Badesi, Abbanoa chiede 42mila euro alla parrocchia
La protesta di don Roberto Aversano: abbiamo presentato ricorso contro la bolletta choc
BADESI. San Francesco definiva “preziosa” l’acqua e don Roberto Aversano, parroco di Badesi, non può non essere d’accordo con lui dopo aver ricevuto da Abbanoa una bolletta di ben 42.200 euro, relativa ai consumi registrati dal mese di gennaio del 2006 al 12 gennaio 2015, giorno in cui gli operai di Abbanoa hanno sostituito il vecchio contatore della chiesa.
Il parroco non ha creduto ai suoi occhi e dopo le verifiche del caso ha incaricato l’avvocato Damiano Nieddu di presentare ricorso. E il legale ha evidenziato alcune incongruenze nella fatturazione: ad esempio, il fatto che la parrocchia sia stata equiparata alle caserme, alle scuole e agli ospedali nella tariffa.
«Dai dettagli riportati - scrive il legale nel ricorso - emerge che Abbanoa non ha mai effettuato la lettura del contatore dal gennaio 2006 al 12 gennaio 2015, giorno in cui ha sostituito il contatore all’insaputa del titolare. Considerato il consumo stratosferico registrato si possono fare due considerazioni. La prima è che il consumo così elevato è dovuto a perdite dell’impianto interno. La seconda è che il contatore era guasto e Abbanoa, non avendo fatto le letture semestrali come d’obbligo, non ha potuto rilevare l’eccessivo consumo. Nell’uno e nell’altro caso il mio assistito deve essere esonerato dal pagamento della fattura, perché Abbanoa avrebbe dovuto, appena fatte le letture, avvisare l’istante e fare contestualmente le necessarie verifiche». (m.t.)