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Olbia, i parenti delle vittime dell'alluvione si costituiscono parte civile

Si è aperto il processo per l'alluvione del 2013
Si è aperto il processo per l'alluvione del 2013

Si è aperto a Tempio il processo per la tragica alluvione in Gallura del 2013. Tra gli imputati i sindaci Giovannelli e Ragnedda

17 giugno 2015
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TEMPIO. A 19 mesi dalla tragica alluvione del 18 novembre 2013 in cui persero la vita in Gallura 13 persone, si è aperto a Tempio il processo che vede sul banco degli imputati con l'accusa di disastro colposo e omicidio colposo per la mancata diffusione dell'allerta meteo e per la mancata manutenzione dei canali che attraversano la città di Olbia, i sindaci di Olbia e Arzachena, Gianni Giovannelli e Alberto Ragnedda, i dirigenti del Comune di Olbia Antonello Zanda e Gabriella Palermo e quello della Provincia di Olbia-Tempio, Federico Ceruti Ferrarese, e il responsabile della protezione civile del Comune di Olbia, Giuseppe Budroni.

Questa mattina, i parenti delle vittime si sono costituiti parte civile. Al Gup Vincenzo Cristiano i legali degli imputati hanno sollevato alcune eccezioni preliminari di nullità, relative ai decreti di citazione a giudizio, che sono però state respinte dal giudice che, invece, si è riservato di decidere durante la prossima udienza, fissata per il 1 luglio, su una eccezione di incompatibilità.

Secondo i difensori degli imputati, infatti, il giudice Cristiano avrebbe già preso delle decisioni in merito alla posizione di altri indagati, le cui posizioni sarebbero state archiviate. Nell'udienza di oggi è stato inoltre stabilito il calendario del processo: il 1 luglio prenderanno la parola il pubblico ministero e le parti civili, mentre l'8 e il 14 luglio la parola passerà alle difese.

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