La Nuova Sardegna

Olbia

Dopo il black-out Murta Maria accusa: «La cabina è vecchia»

di Dario Budroni
Dopo il black-out Murta Maria accusa: «La cabina è vecchia»

Un incendio ha lasciato al buio la frazione e Porto Istana Disagi nei ristoranti. Ora il comitato chiede più attenzione

27 agosto 2015
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OLBIA. La cabina elettrica non ha retto. Le fiamme hanno subito carbonizzato la stanza ad alta tensione. Pochi minuti e tutto è andato in fumo con lo scoppiettio del fuoco come sottofondo musicale. L’effetto è stato immediato: quasi tutta Murta Maria è rimasta al buio, senza luce fino a mezzanotte, con non pochi disagi registrati soprattutto tra bar, ristoranti e abitazioni. Alcuni locali hanno addirittura dovuto mandar via i loro clienti già comodamente seduti al tavolino. Tutto è accaduto martedì sera attorno alle 19, quando da una cabina elettrica, che si trova lungo la via principale, si è levata una inquietante colonna di fumo grigio. Sul posto è immediatamente arrivata una squadra dei vigili del fuoco per spegnere le fiamme e limitare i danni. Gli operai dell’Enel hanno invece lavorato duramente per riaccendere la luce nel minor tempo possibile. È probabile comunque che tra le cause del rogo ci sia anche un problema di sovraccarico. La frazione di Murta Maria, come si sa, durante il periodo estivo moltiplica le sue presenze. E di conseguenza gli impianti spesso non riescono a resistere all’incremento delle utenze. Qualche volta è successa la stessa cosa anche al piccolo depuratore. Martedì sera, comunque, i disagi sono stati tantissimi. Solo alcune piccole zone della frazione non hanno visto spegnersi la lampadina. Salve anche quelle strutture, come un paio ristoranti, fornite di gruppo elettrogeno. Per tutti gli altri è stata una serata a lume di candela. Luci spente anche nelle abitazioni lungo Capo Ceraso, fino a Porto Istana e Li Cuncheddi. Ad assistere impotente al rogo pure Corrado Varrucciu, il presidente del comitato di frazione. «Sono cose che a Murta Maria succedono spesso – dice amareggiato Varrucciu -. La cabina sarà vecchia di 40 anni, è insufficiente. Tira oggi, tira domani e prima o poi scoppia. Certe cose bisogna anche prevederle». Il presidente del comitato coglie l’occasione per ricordare i mali della frazione: «Il mio comunque è un discorso generale, che non riguarda solo l’incendio della cabina, perché dobbiamo sempre fare i conti con menefreghismo e ottusità. Pensiamo per esempio al depuratore della frazione, troppo piccolo per il numero delle presenze estive. In passato è scoppiato anche lui. Noi comunque i consigli li diamo, ma nessuno ci ascolta».

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