La Nuova Sardegna

Olbia

La turista inglese guidava senza patente

di Giampiero Cocco

La donna che era in sella ad una moto d’acqua è indiziata di omissione di soccorso e lesioni gravi: multato il compagno

28 agosto 2015
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PORTO CERVO. Le condizioni di Giovanni Ricotti, il turista trentanovenne originario della Svizzera ma con passaporto monegasco travolto da una moto d’acqua ieri l’altro, nella baia del Cala di Volpe, restano gravissime. L’uomo, finito in coma dopo essere stato colpito alla testa mentre nuotava con maschera e pinna nello specchio d’acqua antistante La Celvia, un’ansa brulicante di yacht e imbarcazioni di ogni genere e dimensione, si trova sempre ricoverato nel reparto di rianimazione del Giovanni Paolo II di Olbia, ed i medici mantengono la prognosi riservata. Prosegue, da parte della guardia costiera della capitaneria di porto di Golfo Aranci, l’indagine per accertare l’esatta dinamica dell’incidente che vede coinvolti due turisti inglesi, una donna di 34 anni e il suo compagno di 37. La donna è indiziata (ma al momento non iscritta sul registro degli indagati), dei reati di omissione di soccorso, lesioni personali gravi ed è stata sanzionata per guida senza patente nautica di un natante per il quale è necessario aver conseguito l’esame di abilitazione. La stessa (è anche unica) contestazione è stata mossa al compagno della donna, un agente di borsa originario di Cagliari e residente da tempo a Londra, dove lavorerebbe nella City. L’uomo (anche lui senza patente) seguiva a distanza, alla guida di un’altra moto d’acqua, la donna che avrebbe investito il turista svizzero-monegasco. La turista inglese, stando agli accertamenti, avrebbe travolto l’uomo mentre quest’ultimo nuotava, in immersione e parrebbe senza alcun pallone di segnalazione, nelle vicinanze del suo yacht. La donna britannica avrebbe dichiarato di essersi fermata dopo aver sentito un colpo sotto il jet sky che pilotava, ma avendo notato una persona che, a una decina di metri di distanza, nuotava tranquillamente avrebbe ripreso la sua corsa per rientrare a bordo dell’imbarcazione che ospita lei e il suo compagno, il mega yacht battente bandiera maltese Bliss, ancorato poco distante. Nel frattempo, messi in allarme dalle grida disperate della moglie del turista colpito, si tuffavano in acqua diversi marinai di alcune imbarcazioni vicine, per riportare a galla l’uomo che era finito, privo di sensi, su un fondale di oltre sette metri. Mentre il tender correva verso i pontili del Cala di Volpe, i soccorritori provvedevano ad effettuare le prime manovre di rianimazione sul ferito, liberando gran parte dei suoi polmoni dall’acqua che il malcapitato turista aveva respirato in fondo al mare, dov’era finito dopo la botta in testa che lo aveva mandato in coma.

La versione fornita dalla donna sarebbe contraddetta dalle diversi testimonianze raccolte dalla guardia costiera, coordinata dal tenente di vascello Daniele Curci, comandante della capitaneria di porto di Golfo Aranci, il quale porta avanti gli accertamenti sulla vicenda. Stando alle prime indicazioni, al vaglio del sostituto procuratore della Repubblica di Tempio Roberta Guido, che sul caso ha aperto un fascicolo processuale per atti relativi, la donna inglese sarebbe stata messa in allerta dalla moglie del turista che aveva segnalato il pericolo sbracciandosi e indicando la fascia di mare dove nuotava il marito.

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