La Nuova Sardegna

Olbia

Residenti e commercianti: «Finalmente il lungomare»

di Alessandro Pirina
Residenti e commercianti: «Finalmente il lungomare»

Il restyling di via Redipuglia e piazza Crispi convince, ma non mancano riserve Nel progetto una pista ciclabile, panchine, tanto verde e le pedane sull’acqua

29 agosto 2015
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OLBIA. La voglia di mare contagia la città. L'imminente avvio dei lavori in via Redipuglia inietta entusiasmo in un quartiere che da anni attendeva la buona novella. Da sempre Olbia convive con tre grandi aspettative: la conversione della zona industriale, la liberazione dalla schiavitù dei passaggi a livello e la riconquista del mare. La prima purtroppo è ancora una chimera, mentre per la seconda bisogna attendere lo spostamento della stazione. La terza, invece, sembra a un passo dal traguardo. Il via libera del ministero per lo Sviluppo economico al progetto del waterfront, un sì da 7 milioni e 720mila euro, ha di fatto trasformato il sogno in realtà. Certo, ancora all'appello mancano la gara d'appalto e l'apertura del cantiere, ma nel palazzo municipale tutti si dicono fiduciosi che entro il 2016 la città sul mare ritornerà a essere un città di mare. Un tuffo in un passato ingiallito che Olbia non ha mai dimenticato.

«Finalmente ci riprendiamo il nostro mare – dice Margherita Spano –. Avevo 16 anni quando sono arrivata qui e ogni mattina quando apro la finestra e vedo Tavolara benedico i miei genitori per aver preso questa casetta. Sarà un ritorno al passato, quando le barche attraccavano direttamente davanti a casa e i miei fratelli facevano il bagno». Uno dei suoi fratelli, Tore, è rimasto anche lui a vivere lì, nello stesso futuro lungomare. «È una vita che aspettiamo il banchinamento, non vediamo l'ora. L'importante, però, è che la strada non la spostino a ridosso delle case. Mi batterò perché ciò non avvenga». Tore Spano, dunque, annuncia battaglia, anche se in consiglio comunale siede il figlio Pietro. «Ma prima di tutto viene la sicurezza dei bambini».

Il nuovo lungomare, dal molo Bosazza al vecchio ponte di ferro, avrà il suo epicentro in una piazza Crispi del tutto rinnovata, senza la vecchia caserma dei vigili del fuoco. Un mix di granito e verde con pedane sull'acqua, una pista ciclabile, gazebo, panchine. Una trasformazione che non fa felici solo i residenti, ma anche i titolari di ristoranti, bar, negozi che da una vita attendevano la riconquista del mare. Come Giuditta Paglialunga, proprietaria della boutique Moda flash. «Quando ho aperto nel 1989 era una zona fuori mano, era la periferia del centro. Ora spero davvero che il lungomare diventi realtà. L'idea è bellissima, ma mi chiedo: sarà la volta buona?». Rosella Sanna ne è convinta, il suo Cafè du port di piazza Crispi potrebbe diventare uno dei luoghi di ritrovo principali della nuova passeggiata. «È la rivincita di una zona che non è mai stata curata, un sogno che si avvera: mi auguro ci siano tanti bar e pizzerie». Chi, invece, non ci crede è Tonino Degortes "Sperrittu", titolare dell'omonimo ristorante che si affaccia su piazza Crispi. «Ho 80 anni e non mi ricordo neanche quante volte hanno detto che avrebbero fatto il lungomare. Io qui ci lavoro dal 1948, commerciavo pesce e già allora si parlava di fare un porticciolo. Non ci credo che lo faranno. Ma spero di sbagliarmi, non per me che sono vecchio, ma per i giovani che restano».

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