La Nuova Sardegna

Olbia

Aggredita in tribuna la sorella di De Cicco

Aggredita in tribuna la sorella di De Cicco

Brutta avventura a Rieti per la famiglia del difensore dell’Olbia, presa di mira da un tifoso avversario

13 ottobre 2015
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OLBIA. La foto parla chiaro. Si vede un uomo sulla sessantina, giubbotto rosso e sguardo aggressivo, che strattona una ventenne seduta in tribuna. Lui è un tifoso del Rieti, lei è la sorella di Alessio De Cicco, bravo difensore dell’Olbia, in quel momento impegnato in campo.

È successo domenica nei minuti finali del match di serie D tra Rieti e Olbia (per la cronaca finito 2-2, giocato nella cittadina laziale). Una aggressione che ha scatenato sdegno e preoccupazione e che dimostra quanto il mondo del pallone sia ancora preda di incivili di tutte le età. Ora la società olbiese sta anche pensando di ricorrere alle vie legali. A scatenare l’incidente sono stati alcuni insulti volati dalla tribuna del Rieti e indirizzati ai giocatori dell’Olbia, in un momento di nervosismo in campo. L’uomo col giubbotto rosso avrebbe poi urlato: «Delinquenti». Ma in tribuna si trovava anche la famiglia di Alessio De Cicco, difensore romano da due anni nelle fila dell’Olbia, arrivata a Rieti per seguire e salutare il calciatore. Stanca delle offese e degli insulti, la mamma del giovane difensore è intervenuta ricordando all’esagitato tifoso che quelli in campo erano soltanto dei ragazzi. Per tutta risposta l’uomo si è rivolto verso di lei riservandole parole sicuramente poco piacevoli. Dunque è intervenuto anche il marito, il padre di Alessio De Cicco. Ne è nato un parapiglia, si sono avvicinati pure i carabinieri. Ma nel frattempo la situazione è degenerata e l’incontenibile tifoso del Rieti ha afferrato per un braccio la sorella di De Cicco e l’ha strattonata per qualche secondo. Presenti in tribuna anche le figlie di Oberdan Biagioni, allenatore dell’Olbia, che hanno tentato di sedare gli animi. Insomma, l’ennesimo brutto episodio andato in scena in uno stadio di calcio. Luogo pensato per lo sport, spesso teatro di violenza sia fisica che verbale. E non soltanto in serie A, ma anche nelle serie minori e nei campionati regionali. (d.b.)

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