La Nuova Sardegna

Olbia

Addio consulenze d’oro: oggi si taglia sino all’80%

di Giandomenico Mele
Addio consulenze d’oro: oggi si taglia sino all’80%

Patto di stabilità e spending review: l’amministrazione risparmia sugli incarichi Si è passati da 900mila euro del 2009 a poco più di 264mila dell’anno scorso

22 febbraio 2016
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OLBIA. Un tempo erano simbolo di clientele e assalti alla diligenza pubblica. Ma tra patto di stabilitá, tagli e spending review più o meno imposta, le consulenze sono diventate un retaggio del passato. Il comune di Olbia ha tagliato con l’accetta e, a dirla tutta, delle vecchie consulenze non rimane nemmeno più il nome. Infatti, dopo il decreto 78/2010 che ha imposto i tagli agli enti locali, non esistono più convenzioni con cui si assegnano consulenze a esterni, ma solo prestazioni di servizi e incarichi professionali per realizzazioni di progetti con attività a contratto. Fatto sta che il taglio è stato consistente. Secondo il report presente nel sito funzione pubblica.gov.it, il comune di Olbia nel 2009 aveva messo in bilancio per incarichi affidati a consulenti e collaboratori esterni una cifra vicina ai 900 mila euro. L’anno di svolta è proprio il 2009: ultimo prima dell’entrata in vigore del famigerato decreto “ammazza consulenze”.

Addio incarichi fissi. «Da quel momento abbiamo dovuto rinunciare alle consulenze con incarichi strutturati – spiega il sindaco Gianni Giovannelli – tipo l’ufficio che si occupava della comunicazione con due collaboratori fissi o l’ufficio Europa che si occupava dei progetti e dei finanziamenti dell’Ue». Solo singoli incarichi professionali per un progetto o consulenze legali, per esempio, ma non più collaborazioni o consulenze esterne a carattere continuativo.

Tetto di spesa. Quei quasi 900 mila euro in consulenze del 2009 sono dunque un lontano ricordo. Il comune di Olbia deve rispettare un tetto di spesa che attualmente è di 322.157 euro all’anno. E secondo le certificazioni rilasciate dai revisori dei conti alla corte dei conti il comune di Olbia avrebbe sempre rispettato i parametri imposti: nell’esercizio 2014 la spesa è stata di 300.077 euro, mentre nel 2015 di 264.803 euro. Dunque al di sotto dei limiti imposti e di oltre due terzi in meno rispetto al 2009.

Tagli lineari. A dirla tutta sono cambiati anche i criteri in base ai quali si calcolano le spese di un’amministrazione. «Non esistendo più tecnicamente il concetto generale di consulenza – spiega il sindaco – la norma riunisce vari campi di applicazione nel pacchetto di spesa che gli enti locali possono sostenere». Ma anche in questo caso a farla da padrone sono i tagli. Dal 2009 in poi i vecchi incarichi per studio e consulenza (in senso stretto) sono stati tagliati nella misura dell’80%. Relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e spese di rappresentanza sono state ridotte sempre del 80%.

Addio sponsorizzazioni. Il comune di Olbia non può più sponsorizzare direttamente alcuna manifestazione. Si affidano incarichi per un singolo evento a service o agenzie che ricevono un compenso per l'evento da consegnare chiavi in mano. Le spese per missioni sono state ridotte del 50%, così come quelle per la formazione. Infine è stata prevista una riduzione del 70% delle spese per acquisto e gestione delle auto, dopo che fino al 2011 era stata del 20% rispetto sempre al 2009. «Io non prendo un euro per spese di rappresentanza e viaggio – sottolinea Giovannelli – ma in periodi in cui siamo costretti ad andare con il cappello in mano a Cagliari e viaggiare anche tre volte alla settimana, questi tagli si fanno sentire. Per non parlare della benzina per l’attività di vigilanza sul territorio». Tagli draconiani che avranno anche fermato l’assalto, ma hanno pure rubato le ruote alla famosa diligenza.

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