La Nuova Sardegna

Olbia

Addio a Sergio Volpi, una delle anime della Costa Smeralda

Sergio Volpi, una delle figure storiche della Costa Smeralda
Sergio Volpi, una delle figure storiche della Costa Smeralda

E' stato il maitre del Cala di Volpe. I suoi incontri con l'Aga Khan, Greta Garbo, Brigitte Bardot

29 febbraio 2016
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PORTO CERVO. Sergio Volpi, storica figura della Costa Smeralda, è morto oggi, 29 febbraio. L'annuncio è stato dato dalla figlia Monica su Facebook. Volpi è stato il primo maitre del Cala di Volpe, assunto direttamente dall'Aga Khan. Ha contribuito enormemente alla crescita dell'albergo, aperto nel 1963. Ha conosciuto tutto il jet set internazionale, da Greta Garbo a Brigitte Bardot. Lasciato il gruppo dell'Aga Khan, ha avviato una serie di attività nel campo della ristorazione, come il Clipper di Porto Cervo, ancora oggi punto di riferimento a Porto Cervo. (g.pi.)

Lo ricordiamo con un'intervista concessa alla Nuova Sardegna l'11 giugno 2008 e scritta da Stefania Puorro.

Sono passati quasi 40 anni, ma lui ricorda come se fosse ieri il momento in cui servi a tavola Greta Garbo. «La Divina meno diva di tutte, che non sopportava la vita mondana e che nessuno riusciva mai a vedere in pubblico, io l'ho vista scherzare e sorridere. Si, ho avuto la fortuna di parlarle, di starle vicino. E ancora oggi, come allora, rivivo una grande emozione».

Sergio Volpi, una grinta da vendere e un bagaglio infinito di incontri nella Costa Smeralda degli anni d'oro, è stato il maitre storico del Cala di Volpe. Venne assunto dal principe Karim in persona, dopo un brevissimo colloquio. «Anche quel momento non potrò mai scordarlo - dice Sergio Volpi -. Parlavamo in francese, io lo chiamavo Altezza. E l'Aga Khan mi disse subito che sarebbe stato felice di avermi nell'innovativa organizzazione turistica che stava mettendo in piedi. Non parlò mai di interessi: mi disse solo che la sua idea era quella di far conoscere al mondo intero questa fetta di Sardegna, della quale si era pazzamente innamorato, e di volere il meglio per tutti gli ospiti. Poi mi guardò, fece un semplice segno di assenso. Mi aveva assunto. Gli avevano parlato bene di me un suo funzionario e anche Paolo Riccardi, che all'epoca era il segretario generale del Consorzio Costa Smeralda e, soprattutto, l'uomo di fiducia del principe. Un primo esame, lo avevo dunque già superato con loro. Ma l'ultima parola spettava a Karim. E fu lui, infatti, a decidere di prendermi per il suo albergo di punta».

Sergio Volpi non era comunque uno sprovveduto. Aveva già fatto il mâitre di sala in Italia e all'estero e, soprattutto, proveniva da una grande famiglia di ristoratori. E ancora oggi non ha cambiato strada: a Porto Cervo, infatti, è il proprietario del Clipper, che gestisce con le sue tre figlie. «No, non ho avuto ospite nel mio ristorante l'Aga Khan, ma spesso vengono i suoi figli». Nella vita di Volpi, l'esperienza del Cala di Volpe è incancellabile. Ogni momento è stampato nella sua mente, cosi come sono ancora vivi i ricordi dei tanti personaggi famosi, dei re e delle regine che ha avuto modo di vedere nella 'sua" sala. «Ho ricordato per prima Greta Garbo, perché per me è stata davvero una fortuna incontrarla. Glaciale? No, per nulla. In quelle circostanze era socievole e allegra, ma sempre elegante e raffinata. Insieme con lo chef Livio Modena, preparammo un menù speciale dedicato a lei. Lo conservo ancora gelosamente: avevamo dato i nomi dei suoi film più famosi ai tre piatti che le presentammo. Lei gradi moltissimo, e noi ne fummo felici».

Negli anni pioneristici della Costa Smeralda, quando Porto Cervo cresceva pezzo dopo pezzo senza intaccare il paesaggio, Sergio Volpi ha visto il meglio del jet set internazionale. «Brigitte Bardot era veramente splendida: scendeva dalla barca il mattino e veniva a fare colazione da noi in costume da bagno. Una bambola. Ma non posso scordare neppure William Holden e uno dei suoi film più famosi: Il ponte sul fiume Kwai. Holden, bello e atletico, arrivava con la Rolls cabrio davanti all'ingresso del Cala di Volpe. E non apriva mai la portiera: la saltava». In quei tempi anche tutte le corone del mondo, erano fisse a Porto Cervo. L'Aga Khan invitava re e regine di ogni angolo della Terra e loro, prontamente, accoglievano l'invito. «Rimasi colpito soprattutto dalla regina Guglielmina, dalla principessa (triste) Margaret, dai reali d'Olanda. Ma mi viene in mente anche un aneddoto sull'attuale re di Svezia - prosegue Volpi -: quando era ancora un principino, si divertiva a scambiare le scarpe nelle camere dell'albergo...».

"Il maître più famoso degli ambienti internazionali", cosi come lo definiva Sandro Mayer in un'inchiesta a puntate sull'Aga Khan che fece per il settimanale 'Oggi", guarda adesso la Costa Smeralda e parla di un paradiso chiaramente diverso, che va avanti a ondate: «C'è un'era per tutti: per gli inglesi, per gli americani, per i russi. Negli anni del boom, era semplicemente l'era della bella gente che portava qui il principe. Il Cala di Volpe aveva poche camere ed era esclusivo proprio per questa ragione. Poi, però, nel 1971 si decise che era arrivato il tempo di ingrandire l'albergo perché le esigenze crescevano. Cambiò la fisionomia, ma anche la frequentazione. Era l'inizio di un nuovo percorso che avrebbe portato qui i nuovi ricchi. Che dire, dunque: quando l'ho conosciuto io, il Cala di Volpe era una chicca. Oggi è semplicemente una chicca più grossa...».

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