La Nuova Sardegna

Olbia

Gas, addio all’I&G Gallura a rischio la rete territoriale

di Giandomenico Mele
Gas, addio all’I&G Gallura a rischio la rete territoriale

Il Comune rinuncia alla sua quota (76,11%) della società partecipata È incerto il futuro del progetto già appaltato che coinvolge altri quattro Comuni

12 agosto 2017
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OLBIA. No I&G Gallura, no gas? Rischia di infrangersi contro l’annunciata dismissione della quota del Comune di Olbia nella ex società partecipata il progetto per la rete del gas nei comuni di Telti, Loiri Porto San Paolo, Padru e Golfo Aranci. La I&G Gallura è l’Autorità di bacino numero 5 in merito alla metanizzazione della Sardegna: è infatti soggetto responsabile della gestione del contratto d’appalto delle reti di distribuzione del gas metano nei quattro degli otto comuni soci elencati. Che fine farà ora l’appalto già aggiudicato dalla stessa I&G Gallura in qualità di stazione appaltante e assegnato alla Sidigas Spa, azienda avellinese che si è aggiudicata l’appalto per un’opera che costerà 6 milioni e 340 mila euro, dei quali oltre 2 milioni provenienti dalla Regione?

Ipotesi consorzio. Si fa strada l’ipotesi di un Consorzio tra i quattro Comuni interessati dall’opera per salvare una infrastruttura decisiva per il territorio. «Abbiamo già avuto un incontro con l’assessore regionale all’Industria, Maria Grazia Piras, nel quale si è valutata l’ipotesi di unire i quattro Comuni nei quali arriverà un’opera che prevede 45 chilometri di tubature, più quelle delle frazioni – spiega Antonio Satta, sindaco di Padru -. La soluzione potrebbe essere quella di un Consorzio che verrebbe costituito prima della fine dell’anno, quando la I&G Gallura verrà probabilmente dismessa. Ovviamente il comune di Olbia uscirebbe dalla compagine». Un progetto che già era partito con qualche anno di ritardo rispetto ai tempi previsti, con il quale i quattro Comuni di Padru, Loiri Porto San Paolo, Golfo Aranci e Telti hanno ottenuto strade asfaltate e frazioni collegate, ma anche aree di stoccaggio del gas a prova di polemica. A differenza di Olbia, dove i depositi dovevano essere sistemati nei cortili delle scuole, il Bacino 5 stoccherà il gas in aree non edificate e non edificabili «Va costituito un consorzio, ma resta in campo anche l’ipotesi di una associazione di scopo – spiega il sindaco di Golfo Aranci e consigliere regionale, Giuseppe Fasolino -. Stiamo valutando le soluzioni da adottare, ma entro la fine dell’anno tutto sarà risolto e il progetto potrà partire».

I dubbi di Olbia. Il Comune di Olbia procederà quindi alla dismissione della propria quota maggioritaria in I&G Gallura, del 76,11%, per un valore di oltre 114 mila euro in azioni. La società a partecipazione interamente pubblica, vede nella compagine azionaria, oltre i quattro comuni dell’Organismo di Bacino, anche Buddusò, Monti e San Teodoro. Il paradosso sta nel fatto che dopo anni di vacche magre, la I&G Gallura aveva chiuso il 2016 con un valore della produzione in crescita a un milione e 320 mila euro, con un utile di esercizio vicino ai 40 mila euro, dopo che nel 2014 la perdita era stata di oltre 16 mila euro. Nonostante questo il Comune di Olbia ha individuato l’esistenza di criticità come la contrazione dei ricavi per la perdita del servizio di gestione della discarica dismessa di Spiritu Santu, la riduzione degli interventi di autospurgo e previsione di presa in carico da parte di Abbanoa Spa della gestione del depuratore della frazione di Murta Maria. Molti servizi in carico alla I&G Gallura potrebbero essere assorbiti dall’Aspo. Mentre per la rete del gas le soluzioni coincidono con la stessa sopravvivenza del progetto.

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