La Nuova Sardegna

Olbia

Ztl, al via la battaglia in tribunale

di Dario Budroni
Ztl, al via la battaglia in tribunale

Le udienze rinviate al 2019. A settembre il sopralluogo del giudice di pace nelle vie del centro storico

28 luglio 2018
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OLBIA. Verbali, cartelli, auto e telecamere. Tutta roba per giudici e avvocati. La telenovela della Ztl adesso fa tappa in tribunale. Ieri mattina le primissime udienze davanti al giudice di pace. Naturalmente nessuna sentenza: è stato tutto rinviato a gennaio 2019. E questo perché i giudici hanno deciso di sposare la linea dell’esperimento giudiziale. In altre parole, a settembre faranno un sopralluogo direttamente nel centro storico, insieme alle parti, per rendersi conto di persona come funziona la zona a traffico limitato di Olbia. Insomma, la battaglia tra multati e Comune è appena cominciata. In tutto 300 i ricorsi presentati in questi ultimi mesi al giudice di pace. Centinaia di automobilisti che sono stati sommersi dalle multe e che ritengono in qualche modo irregolare l’applicazione della Ztl nel centro storico. Intanto il numero delle multe non accenna a diminuire. Si viaggia ancora su una media di 300 verbali al giorno. Solo dal primo al 15 luglio sono scattate 4mila multe, con i locali che risultano essere più indisciplinati dei turisti. Invece dal 29 gennaio a oggi le telecamere hanno registrato 50mila sanzioni. Numeri che hanno fatto della Ztl di Olbia un caso nazionale.

Dal giudice di pace. Per conto dei multati, davanti ai giudici Pietro Denti e Emilio Floris, si sono presentati non pochi avvocati. Diversi anche i cittadini che hanno deciso di presentare un ricorso senza la tutela di un legale. Invece per il Comune, che si era costituito in giudizio, l’avvocato esterno Antonia Mele e la funzionaria Giovanna Sanna. Per tutta la mattina i giudici hanno esaminato i ricorsi, ma il rinvio a gennaio (e in alcuni casi a febbraio) è stato di massa. «I giudici hanno predisposto il rinvio per esaminare il materiale – spiega l’avvocato Mario Delitala –. Sono soddisfatto, perché i giudici hanno espresso la volontà di recarsi sui luoghi e di non limitarsi alle carte. Da cittadino dico che sono favorevole alla Ztl, ma le cose devono essere fatte per bene così come dice la legge».

La battaglia. Le motivazioni degli avvocati che chiedono l’annullamento delle multe sono diverse. Per esempio si sostiene che nelle prime settimane dopo l’accensione delle telecamere la segnaletica non fosse a norma e che per questo il Comune avrebbe man mano integrato i segnali stradali. Tra le altre motivazioni anche le cosiddette multe plurime, cioè quelle scattate nel giro di pochi secondi e in più varchi. Dal canto suo il Comune sostiene di aver agito sempre secondo le nome previste dalla legge: nessuna integrazione della segnaletica ma solo l’installazione di nuovi cartelli unici che indicano le diverse prescrizioni prima suddivise in più segnali.

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