La Nuova Sardegna

Olbia

L’acqua è troppo calda, moria di cozze nel golfo di Olbia

di Dario Budroni
L’acqua è troppo calda, moria di cozze nel golfo di Olbia

Temperature oltre i 28 gradi. Monaco: «Ma il comparto resta in ottima salute». A settembre tornerà la raccolta delle arselle. Al via la produzione di ostriche

11 agosto 2018
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OLBIA. Il mare si surriscalda e le cozze soffrono talmente tanto fino a morire. Le temperature di questi ultimi giorni stanno mettendo a dura prova i mitili che nascono e crescono nel golfo olbiese, in particolari quelli allevati nelle zone più interne. Ci sono produttori che hanno perso centinaia di quintali di cozze. Ma nonostante la brutta sorpresa delle ultime ore, dovuta naturalmente alle temperature infernali, la stagione delle cozze sta facendo registrare numeri importanti. «Le piogge intense di quest’anno hanno creato una condizione ottimale nel golfo – dice Mauro Monaco, il presidente del Consorzio dei molluschicoltori –. La produzione è andata bene in primavera e la stessa cosa è accaduta durante l’estate». All’orizzonte ci sono importanti sfide. Cozze a parte, da settembre si potrà tornare a raccogliere le arselle. E presto nel golfo partiranno nuove produzioni, come quella delle ostriche. L’obiettivo è cominciare a vendere ostriche al 100 per cento olbiesi già in primavera.

Morte di caldo. È l’unico tasto dolente di una stagione che va a gonfie vele. Negli ultimi giorni il mare ha raggiunto temperature molto alte, con picchi di oltre 28 gradi. Di conseguenza diversi produttori hanno dovuto dire addio a non pochi quintali di cozze e anche a del novellame. «Basti pensare che la cozza comincia a soffrire con l’acqua a 26 gradi – spiega Monaco –. Al momento esiste un’area esterna di 2 ettari e mezzo, al Lido del sole, dove vengono sistemate le cozze nei periodi più caldi. Ma è uno spazio piccolo e quindi chiederemo un incremento di superficie».

Il futuro. Il caldo ha riservato spiacevoli sorprese ad alcuni produttori, ma a parte questo a caratterizzare la stazione sono la qualità e la quantità. Dopo la concessione di 150 ettari di mare ricevuta dalla Regione, le 18 cooperative riunite nel Consorzio hanno potuto dare gas alle loro ambizioni. «La produzione è ottima – continua Monaco –. Fino a tutto settembre avremo cozze nate e allevate a Olbia. E stiamo ponendo delle ottime basi pure per la prossima stagione. Inoltre negli ultimi tempi siamo anche riusciti a riaprire alcuni mercati, come Roma e Milano». Al momento, tra fissi e stagionali, nel golfo lavorano circa 100 persone. «Ultimamente ci sono state delle stabilizzazioni – sottolinea Monaco –. Ma il salto di qualità ci sarà appena si comincerà a raccogliere le arselle e ad allevare ostriche, tartufi e cannolicchi. In quel caso ci saranno delle nuove assunzioni».

Non solo cozze. Infatti il Consorzio dei molluschicoltori non punta soltanto a rafforzare la produzione di cozze. Presto, per esempio, si potrà tornare a raccogliere le arselle, dopo un’estate passata senza uno dei simboli indiscussi del golfo e della cucina olbiese per via dello stop imposto dalla classificazione delle aree. Una classificazione che nasce con l’obiettivo di mettere in regola il settore. «La Asl ha terminato le analisi e adesso invierà tutto in Regione – spiega Mauro Monaco –. Puntiamo ad avere la classificazione entro settembre». Nel golfo si raccoglieranno anche ostriche, tartufi, cannolicchi e bocconi. «Quello delle ostriche non è un allevamento tipico di Olbia – continua il presidente del consorzio –. Però sono state fatte delle prove e i risultati sono stati più che positivi. Dalla prossima primavera avremo una produzione di ostriche al 100 per cento olbiese». A occuparsi della produzione dei molluschi saranno le stesse cooperative consorziate che da sempre si dedicano all’allevamento delle cozze.

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