Olbia, arbusti nel letto del fiume: allarme per il rio San Nicola
di Serena Lullia
Nel tratto tra via Farina e via Ferrini non si riesce più a vedere nemmeno l’acqua. Il consigliere Loriga (Pd): «Dov’è la sicurezza promessa in campagna elettorale?»
26 ottobre 2019
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OLBIA. Gli arbusti hanno radici ben piantate nel letto del fiume. Sono venuti su rigogliosi nel rio San Nicola tanto da aver cancellato la vista dell’acqua. I cittadini della zona osservano il canale-aiuola con preoccupazione. Le piogge sono arrivate e la città non è ancora al sicuro dalle possibili alluvioni. Nel tratto in questione, tra via Farina e via Ferrini, ci sono anche le reti arancione di un cantiere che oggi non c’è più. Il consigliere della Coalizione civica, Antonio Loriga, ha raccolto le preoccupazioni dei cittadini. E chiede all’amministrazione Nizzi di preoccuparsi della sicurezza della città con i fatti, non con le parole. «Quel tratto del rio San Nicola è abbandonato e le piogge ormai sono arrivate – denuncia Loriga –. Tre anni fa, quando questa maggioranza si era insediata aveva promesso che in sei mesi avrebbe risolto i problemi che chi governava prima non era stato in grado di sistemare. Dopo tre anni non è stato fatto nulla e siamo indietro anche nella semplice manutenzione e pulizia del letto dei fiumi. Gli unici lavori realizzati sono e restano quelli della giunta precedente».
In particolare su quel tratto del fiume San Nicola, ai tempi del sindaco Giovannelli, erano stati appaltati i lavori di sbancamento e allargamento dell’alveo, compresa la demolizione del vecchio alveo costruito con pietrame di granito e l’abbattimento di alcuni muri di recinzione delle case confinanti. L’alluvione del 2013 mise in stand-by la ditta che aveva vinto l’appalto e che in questi anni, fino a metà della scorsa estate, ha garantito a sue spese il mantenimento in sicurezza del cantiere, la sistemazione delle recinzioni e lo sfalcio dell’erba. Il piano Mancini, in quel punto, prevedeva l’allargamento del canale. «L’unica cosa che ha fatto il sindaco Nizzi è stato bloccare il Piano Mancini, spendere altri 300mila euro per lo studio Technital e accusare la Regione di impedire lo sviluppo del suo studio. Eppure a febbraio si è insediata una giunta amica, ma del piano antialluvione con cui ha illuso i cittadini se ne sono perse le tracce. Agli olbiesi non resta che sperare che non piova troppo».
In particolare su quel tratto del fiume San Nicola, ai tempi del sindaco Giovannelli, erano stati appaltati i lavori di sbancamento e allargamento dell’alveo, compresa la demolizione del vecchio alveo costruito con pietrame di granito e l’abbattimento di alcuni muri di recinzione delle case confinanti. L’alluvione del 2013 mise in stand-by la ditta che aveva vinto l’appalto e che in questi anni, fino a metà della scorsa estate, ha garantito a sue spese il mantenimento in sicurezza del cantiere, la sistemazione delle recinzioni e lo sfalcio dell’erba. Il piano Mancini, in quel punto, prevedeva l’allargamento del canale. «L’unica cosa che ha fatto il sindaco Nizzi è stato bloccare il Piano Mancini, spendere altri 300mila euro per lo studio Technital e accusare la Regione di impedire lo sviluppo del suo studio. Eppure a febbraio si è insediata una giunta amica, ma del piano antialluvione con cui ha illuso i cittadini se ne sono perse le tracce. Agli olbiesi non resta che sperare che non piova troppo».