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Olbia

Olbia, Nizzi rilancia l'allarme sulla vasche di laminazione ma la minoranza lo bacchetta

Un consiglio comunale dedicato al piano di salvaguardia della città di Olbia
Un consiglio comunale dedicato al piano di salvaguardia della città di Olbia

Il sindaco risolleva i dubbi sul piano Mancini ma l'opposizione non ci sta: "Il suo progetto è peggio: prevede un invaso grande quanto i quattro del progetto al vaglio della Regione"

27 ottobre 2019
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OLBIA. Botta e risposta fra il sindaco di Olbia Settimo Nizzi e l'opposizione in consiglio comunale sul tema delle vasche di laminazione, parte integrante del Piano per la mitigazione del rischio idrogeologico. La notizia di partenza arriva da Cereta, una frazione del comune di Volta Mantovana, in provincia di Mantova. Durante il collaudo, una vasca di laminazione ha ceduto e l’acqua ha invaso parte della frazione. Seppure a 600 chilometri di distanza Nizzi, ha colto l’episodio e l’ha immediatamente collegato alla situazione del capoluogo gallurese.

Il Piano Mancini, attualmente sottoposto a valutazione dagli uffici della Regione, prevede infatti la soluzione delle vasche di laminazione come misura preventiva contro il rischio idrogeologico. Soluzione sempre avversata, insieme a altre contenute nel Piano, dal sindaco Nizzi. Che, infatti, porta l’episodio avvenuto a Cereta come esempio da evitare: «Noi abbiamo sempre sostenuto, con dati oggettivi, che quella delle vasche di laminazione non è una soluzione idonea a sicura. Abbiamo fatto le prove di dam break (simulazione di un crollo di una diga, ndr) e abbiamo visto che le vasche in via Ferrini e in via Saltaro si romperebbero, creando gravi danni alla città, seri problemi a persone e cose».

La simulazione a cui fa riferimento Nizzi è quella presentata poco meno di un anno fa in consiglio comunale dall’ingegnere idraulico Simone Venturini. Un modello matematico dimostrerebbe che un cedimento anche di una sola vasca di laminazione avrebbe conseguenze catastrofiche per la città. «Un’eventualità di questo tipo sarebbe un dramma per Olbia - incalza il sindaco Nizzi -. La notizia di ciò che è successo a Cereta non può che rafforzare la nostra posizione e ci pone ancora di più dei seri dubbi sul Piano Mancini».

Nizzi propende per una ipotesi diversa, sottoposta all’attenzione degli uffici regionali sotto forma di osservazioni che, se accolte, stravolgerebbero l’impianto stesso del Piano Mancini: «Per questo bisogna passare al più presto alla soluzione alternativa. Abbiamo un motivo in più per stimolare una scelta che vada in direzione delle nostre idee». Idee che propendono per la realizzazione di canali scolmatori in luogo delle vasche di laminazione.

E sempre il sindaco Nizzi porta a esempio quello che è accaduto vicino a Genova, doveil canale scolmatore del Fereggiano (pur non ancora collaudato) ha smaltito le acque di un fortunale che avevano ingrossato il Bisagno. Il momento del scelte per gli interventi di messa in sicurezza della città si sta avvicinando e quindi la pressione diventa alta. Aspettando di conoscere la scelta della Regione sul commissario contro il dissesto idrogeologico: «Siamo in attesa delle decisioni del presidente della Regione».

La minoranza consiliare di Olbia ha risposto compatta e con durezza. «Quello di Nizzi _ si legge nel documento firmato dai consiglieri di Coalizione civica e Democratica, Lista Civica e M5S _  è un caso raro di doppiezza politica: l'attuale sindaco critica le vasche di laminazione e poi ne progetta una che è grande quanto le 4 vasche del piano Mancini messe insieme. Nizzi critica le vasche di laminazione perché troppo vicine alla città e poi, proprio lui, nel suo progetto, sposta la vasca di laminazione di Putzolu verso la città, cioè a ridosso delle case. E questo è un fatto che emerge inequivocabilmente dalle carte a disposizione di tutti, non è un'opinione».

«Ma la patologia politica non è soltanto questa: Nizzi, in campagna elettorale _ ricordano i consiglieri nel documento _, aveva promesso che avrebbe risolto definitivamente il grave problema idrogeologico ed invece, a distanza di tre anni, siamo ben lontani dalla salvaguardia della città. La scusa del “Governo Regionale Nemico” non regge più, ora sono Forza di Maggioranza, e se intende cambiare il Piano Mancini lo faccia !! Le risorse sono disponibili potrebbero non esserlo più a breve. Ed allora è ormai chiaro il fallimento politico dell'attuale maggioranza e del suo capo politico. È altrettanto dimostrato _ conclude il documento diffuso dalla minoranza _che le chiacchiere non risolvono il problema, ci vuole serietà e capacità di individuare le soluzioni migliori e poi di realizzarle. Oramai è chiaro: ci vuole un sindaco al posto del medico, oppure un medico politicamente capace di dare risposte concrete e definitiva agli olbiesi».

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