La Nuova Sardegna

Olbia

TENTATO OMICIDIO 

Il 77enne accoltellato dal figlio rischia di restare semi paralizzato

OSCHIRI. Ha superato il delicato intervento chirurgico a cui è stato sottoposto e le sue condizioni ora sono stazionarie. Ma i medici della Neurochirurgia di Sassari, non hanno ancora sciolto la...

12 maggio 2020
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OSCHIRI. Ha superato il delicato intervento chirurgico a cui è stato sottoposto e le sue condizioni ora sono stazionarie. Ma i medici della Neurochirurgia di Sassari, non hanno ancora sciolto la prognosi. Alvaro Bua, 77 anni, accoltellato alla schiena da suo figlio, rischia danni permanenti e potrebbe rimanere semi paralizzato. Da domenica, giorno in cui una lite familiare è finita in un lago di sangue, Fabio Bua, 40 anni (difeso dall’avvocato Elisabetta Sotgia), si trova rinchiuso nel carcere di Bancali per tentato omicidio. Oggi o domani, il gip dovrebbe interrogarlo.

Le indagini. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Ozieri, guidati dal capitano della compagnia Andrea Asuni, e i militari della stazione di Oschiri, stanno lavorando su più fronti. Devono capire esattamente (e hanno già sentito diversi familiari) per quale motivo, Fabio Bua, abbia perso il controllo. Una delle ipotesi, è che possa aver colpito il padre col coltello per non aver ottenuto il denaro richiesto. Ma non si escludono altre ragioni.

La tragedia sfiorata. Domenica, all’ora di pranzo, nell’abitazione di via Wagner 1, a poca distanza dalla caserma dei carabinieri, padre e figlio hanno cominciato a litigare, a urlare. Come spesso accadeva. Domenica, però, la situazione è degenerata. Fabio Bua ha afferrato un grosso coltello da cucina e, con violenza, ha trafitto il padre alla schiena. Poi è salito in camera, mentre il pensionato è rimasto a terra, in un lago di sangue. A trovarlo è stata la moglie, che in quel momento si trovava in cantina, ed è stata sempre lei a chiedere aiuto. Fabio Bua è stato subito arrestato dai carabinieri, il padre trasportato d’urgenza dal 118 in ospedale.

I precedenti. Fabio Bua, laureato a Pavia, era rientrato a Oschiri da alcuni anni. Non lavorava e sembra che avesse problemi di natura psicologica, tanto da seguire le cure in un centro. C’è riserbo assoluto, su questo. Ma c’è anche riserbo nelle indagini perché si deve capire se ci possano essere stati, prima del tentato omicidio, altri episodi di violenza o maltrattamenti in famiglia. C’è però una certezza, nel suo passato. Che risale al 2016. Quando Fabio Bua, nel centro di Oschiri, investì due donne che avevano appena accompagnato i loro bambini all’asilo. Non si fermò a soccorrerle. Anzi. Scappò subito via. E per far riparare la sua Opel Corsa, andò a Olbia da un amico carrozziere. Intanto i carabinieri avevano cominciato a cercare il pirata della strada. Quando lo hanno identificato, lo hanno arrestato alla stazione di Oschiri, dove era appena arrivato con il treno. (s.p.)

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