L’oschirese resta in carcere: non volevo uccidere mio padre
OSCHIRI. Fabio Bua resta in carcere. Il quarantenne di Oschiri finito in manette domenica scorsa dopo aver accoltellato il padre alla schiena, è comparso ieri mattina davanti al gip del tribunale di...
14 maggio 2020
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OSCHIRI. Fabio Bua resta in carcere. Il quarantenne di Oschiri finito in manette domenica scorsa dopo aver accoltellato il padre alla schiena, è comparso ieri mattina davanti al gip del tribunale di Sassari Giancosimo Mura che ha convalidato l’arresto. Al giudice, Bua (difeso dell’avvocato Elisabetta Sotgia) ha detto di non aver avuto alcuna intenzione di uccidere il padre e ha espresso grande preoccupazione per le sue condizioni di salute.
Alvaro Bua, 77 anni, si trova infatti sempre ricoverato nel reparto di Neurochirurgia di Sassari, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico.
Non è in pericolo di vita, ma rischia danni permanenti per le gravi lesioni riportate: potrebbe rimanere semi paralizzato.
Fabio Bua era stato arrestato domenica all’ora di pranzo. Dopo un lungo litigio, uno dei tanti che scoppiavano in famiglia, ha preso un grosso coltello da cucina e ha colpito con violenza il padre, lasciandolo per terra in un lago di sangue. Poi era salito in camera. E lì era stato trovato dai carabinieri di Oschiri, coordinati dal capitano Andrea Asuni, che guida la compagnia di Ozieri. E’ a loro che aveva chiesto aiuto la madre di Fabio Bua, quando aveva trovato il marito per terra.
Da qui l’arresto del quarantenne per tentato omicidio e il trasferimento a Bancali.
Alvaro Bua, 77 anni, si trova infatti sempre ricoverato nel reparto di Neurochirurgia di Sassari, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico.
Non è in pericolo di vita, ma rischia danni permanenti per le gravi lesioni riportate: potrebbe rimanere semi paralizzato.
Fabio Bua era stato arrestato domenica all’ora di pranzo. Dopo un lungo litigio, uno dei tanti che scoppiavano in famiglia, ha preso un grosso coltello da cucina e ha colpito con violenza il padre, lasciandolo per terra in un lago di sangue. Poi era salito in camera. E lì era stato trovato dai carabinieri di Oschiri, coordinati dal capitano Andrea Asuni, che guida la compagnia di Ozieri. E’ a loro che aveva chiesto aiuto la madre di Fabio Bua, quando aveva trovato il marito per terra.
Da qui l’arresto del quarantenne per tentato omicidio e il trasferimento a Bancali.