La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, denuncia per minacce di un consigliere comunale ai balneari: indaga la Procura

TIZIANA SIMULA
Olbia, denuncia per minacce di un consigliere comunale ai balneari: indaga la Procura

L’indagine è scattata in seguito alla denuncia querela del segretario di Federbalneari Maurelli. Sotto accusa l'esponente della maggioranza Tore Pinna

28 maggio 2020
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OLBIA. La Procura ha aperto un’inchiesta sulla denuncia querela per minacce aggravate presentata da Federbalneari attraverso il suo segretario Claudio Maurelli. Il procuratore Gregorio Capasso ha aperto un fascicolo sulla vicenda denunciata dall’associazione dei balneari che conta venti aziende associate in Gallura (38 nell’isola), secondo cui lo stesso segretario e gli associati sarebbero stati minacciati pesantemente – anche di morte – da parte del consigliere comunale della maggioranza, Tore Pinna.

Al centro della vicenda, le concessioni balneari. Un argomento che già aveva scaldato i lavori del consiglio comunale del 29 aprile scorso, durante il quale erano volate offese e insulti rimbalzati in streaming nelle case degli olbiesi. Un tema sul quale è forte la contrapposizione fra Federbalneari Sardegna che chiede al sindaco la proroga delle concessioni attualmente in vigore, e il primo cittadino Settimo Nizzi e la sua maggioranza che dicono “no”, in ottemperanza alla direttiva europea Bolkestein che obbliga a mettere a bando le concessioni. Nel Consiglio del 29 aprile, era stata bocciata la mozione presentata dal consigliere di minoranza Davide Bacciu finalizzata a consentire una proroga di 15 anni delle concessioni in vigore.

La vicenda finita sul tavolo del procuratore sarebbe maturata in quel clima rovente. Perché giorni dopo quella seduta consiliare, aveva cominciato a circolare su Facebook un post che ritraeva i santini elettorali di Nizzi e Pinna con la scritta “Hanno votato no alla salvezza delle spiagge della Sardegna; hanno votato contro la legge 145/2018; hanno votato no alla salvezza di 300 famiglie di lavoratori in Sardegna”. Post condiviso da membri dell’associazione con al seguito i vari commenti negativi al voto contrario della maggioranza alla proroga delle concessioni. Tutto ciò, stando alla querela, avrebbe suscitato la reazione del consigliere che si sarebbe sentito offeso e denigrato. Tanto da contattare la Federbalneari e protestare per quanto stava accadendo. I tono alterati sarebbero diventati, poi, delle minacce. Anche di morte.

Una situazione ora al vaglio della magistratura che dovrà accertare se quelle minacce riportate nella querela siano state effettivamente pronunciate. Materiale con elementi importanti sono nelle mani del procuratore che ieri ha affidato la delega per l’attività investigativa.

«Attendiamo che vengano fatti gli opportuni accertamenti – dice l’avvocato Paolo Spano, che assiste Claudio Maurelli e l’associazione – La gravità delle minacce ha spinto la Federbalneari a tutelarsi e a rivolgersi alla Procura». «Le minacce ricevute non potevano passare sotto silenzio», commenta brevemente Maurelli.

L’esponente della maggioranza finito sotto inchiesta è assistito dall’avvocato Angelo Merlini.

Pinna, denunciano i balneari, avrebbe tra le altre cose, fatto riferimento più volte al consigliere di minoranza Bacciu e a quei cittadini che avevano condiviso e commentato i post in contrapposizione alla linea della maggioranza, dicendo a Federbalneari di staccarsi dalla loro posizione.

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