La Nuova Sardegna

Olbia

Il tributo dell’Almanacco a Tomaso Panu

di Giuseppe Pulina
Il tributo dell’Almanacco a Tomaso Panu

La figura del docente ed ex sindaco di Tempio nelle testimonianze di don Addis, Murineddu e Fresi

05 ottobre 2020
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TEMPIO . È difficile trovarlo in edicola, perché l’intera tiratura si è esaurita in pochi giorni. Chi ha però sfogliato e letto il ventottesimo numero dell’Almanacco gallurese avrà visto che ancora una volta il suo editore Giovanni Gelsomino ha riservato uno spazio considerevole a Tempio e alla Gallura. Rivista che guarda con interesse all’intera scena isolana, come dimostrano i diversi articoli su Grazia Deledda e la ricorrenza dello scudetto del Cagliari di Gigi Riva, l’Almanacco tiene fede nel suo ultimo numero all’aggettivo che lo qualifica. L’indice contiene, infatti, molte pagine di vita gallurese, così come galluresi sono molti degli autori dei contributi che ospita. E gallurese doc è soprattutto Tomaso Panu, l’ex sindaco di Tempio, docente del locale liceo Dettori, storico della Sardegna e del movimento cattolico, al quale è dedicato uno speciale. Le firme che lo hanno curato sono quelle di un ex collega del liceo, di don Antonio Addis, Nino Murineddu e Franco Fresi. Gli articoli in cui viene inquadrata e “setacciata” la figura dell’intellettuale tempiese sono corredati da tante foto, il cui ordine e insieme costituiscono una sorta di album ricavato dai ricordi dei congiunti, che hanno così reso pubblica una parte dei loro ricordi privati. Gli articoli sono come testimonianze inedite, perché rese da chi ha conosciuto bene Panu. Tra questi, l’ex senatore Murineddu che all’amico e studioso scomparso si rivolge come al destinatario di un’ultima missiva. In questa sostiene che Tempio avrebbe guadagnato tanto se la carriera politica dell’amico professore ed ex amministratore avesse avuto un seguito. Uomo dai tanti e grandi talenti, Panu, lo era anche per don Antonio Addis, l’amico sacerdote, di cui aveva imparato ad apprezzare il coraggio e la coerenza. Di Panu ricorda l’impegno nel laicato cattolico e l’importanza che ha avuto nella sua più matura formazione spirituale e umana l’incontro con Benedetta Leonesio, la compagna di un’intera vita. Più poetico è il ritratto che ne fa Franco Fresi, che alla memoria dell’amico ha dedicato dei versi riprodotti sull’Almanacco. La Gallura su cui la rivista di Gelsomino rivolge la sua lente d’ingrandimento è anche quella del Liscia, dei resoconti calangianesi di Pietro Zannoni sui giorni del lockdown, della Aggius degli anni ’90 raccontata da Piero Maiorca e dei reportages su Tempio e Trinità di Marilena Selis. Ovviamente nelle 300 pagine della rivista c’è tanto altro ancora, come gli approfondimenti su Salvatore Mannuzzu e gli articoli di archeologia e architettura di Durdica Bacciu e Anna Maria Pastò sugli spazi dei morti nella Gallura post-medievale e gli edifici militari di La Maddalena.

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