La Nuova Sardegna

Olbia

La Confael cresce «Corsia preferenziale per chi ha disabilità»

La Confael cresce «Corsia preferenziale per chi ha disabilità»

Primo anno di attività per la Confederazione di via Gallura Loredana Lai: tra i progetti un percorso per i non vedenti

01 dicembre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Esattamente un anno fa, apriva a Olbia, in via Gallura 2, la prima sede in Sardegna della Confael, la “Confederazione Autonoma Europea dei Lavoratori”. Un patronato nato con l’obiettivo di tutelare gli interessi dei lavoratori della città e del territorio. Ma la responsabile Loredana Lai, oggi vice segretaria regionale Confael e segretaria regionale del Dipartimento diversamente abili, ha portato avanti soprattutto una missione: assistere le persone con disabilità. E dopo un cammino di dodici mesi ne segue già 150, in tutti i paesi della Gallura. «Proprio per questa ragione - spiega Loredana Lai - posso dire che il mio è un impegno rivolto prevalentemente al sociale. Mi occupo di tutte le pratiche per ottenere la 162, la 104, le pensioni di invalidità, tanto per fare qualche esempio». Ma è solo una parte della missione che la Lai porta avanti con grande coinvolgimento e determinazione. «Collaboro con una società di Nuoro, la “Nuova mobilità sarda” attraverso la quale ci adoperiamo per consegnare automezzi alle persone con disabilità. Ma nello stesso tempo fornisco anche un servizio a domicilio per agevolare coloro che non hanno la possibilità di muoversi da casa. Lo scorso mese di marzo, durante il lockdown, ho lavorato tantissimo e ad aprile in soli due giorni ho risposto a 812 telefonate. Tutte richieste di aiuto e sostegno di vario genere. Soprattutto dai diversamente abili, che lamentano di non essere seguiti abbastanza. Ecco perché a loro, oltre a garantire tutti i servizi di patronato, ho deciso di dedicare una corsia preferenziale».

Il mondo di chi vive particolari difficoltà, Loredana Lai lo ha conosciuto nel momento in cui ha deciso di immergersi in questa avventura. «Ed è stato così che mi sono resa conto che pure le famiglie hanno bisogno di aiuto. Ecco perché ho presentato un progetto con cui possa dare anche il mio contributo: vorrei infatti aprire un centro diurno d’ascolto dedicato proprio alle famiglie».

Ma Loredana Lai ha anche un altro sogno nel cassetto. «Ho scoperto che in città non ci sono percorsi per non vedenti. Quei particolari rilievi che vengono percepiti sotto i piedi e che consentono a non vedenti e agli ipovedenti di potersi orientare e di poter riconoscere nello stesso tempo eventuali pericoli. Anche in questo caso - chiude Loredana Lai - sto studiando un progetto. Che spero possa trasformarsi in realtà». (s.p.)

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative