La Nuova Sardegna

Olbia

Farina: «Sanità inadeguata, pagano i più deboli»

di Giandomenico Mele
Farina: «Sanità inadeguata, pagano i più deboli»

Il riconfermato segretario regionale dei pensionati Cisl è molto critico sulla gestione del comparto

15 gennaio 2022
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OLBIA. La sanità in Gallura è allo sfascio. Gli ospedali di Olbia, Tempio e La Maddalena, operano in condizioni difficilissime, con organici sempre più ridotti, servizi depotenziati e medicina territoriale inesistente. Temi che sono stati al centro del dibattito dell’undicesimo congresso regionale della Federazione pensionati della Cisl, che ha riconfermato Alberto Farina segretario regionale della categoria, la più rappresentativa della Cisl.

La denuncia. Farina, originario di Bulzi, ma gallurese d’adozione, affronta così il suo secondo mandato: «È la prosecuzione di un impegno importante: dare voce e rivendicare soluzioni per le istanze delle categorie più fragili, come quella dei pensionati. La Cisl Fnp continuerà a chiedere le protezioni sociali a tutela dei diritti più importanti, come quello ad avere una sanità adeguata. Servono interventi immediati per garantire cure efficienti. Non è più rinviabile una legge sulla non autosufficienza. Auspichiamo che la Regione cambi metodo e ascolti le istanze di chi rappresenta intere categorie». La situazione gallurese rappresenta una delle emergenze più attuali dell’isola. Sono stati chiusi interi reparti per la mancanza di figure professionali importantissime, come gli anestesisti.

Carenza di servizi. Mancano i servizi essenziali, in alcuni paesi addirittura anche i medici di famiglia, i pediatri e le guardie mediche che - in particolare d’estate - si rivelano fondamentali. «La pandemia ha messo a nudo un sistema molto vicino al collasso che noi denunciamo da anni – sottolinea Farina –. Le conseguenze maggiori sono state avvertite dagli anziani e dalle persone meno abbienti, che devono fare i conti con pensioni che a malapena soddisfano i bisogni primari. La Cisl Fnp, anche in Gallura, ha denunciato le contraddizioni e l’inadeguatezza di un sistema sanitario che è ben lontano dal soddisfare il sacrosanto diritto alla salute dei cittadini, che meriterebbe ben altra attenzione da parte della giunta regionale e ben altri interventi indispensabili per ripristinare le prestazioni sanitarie che ormai i galluresi sono costretti a cercare altrove, sopportandone il rilevante peso economico. Ecco allora che spesso i nostri anziani, i nostri pensionati, rinunciano a curarsi».

Emergenza anziani. Proprio la pandemia ha fatto esplodere le contraddizioni di un sistema sanitario inadeguato. «La pandemia ha posto in evidenza l’insufficienza di una medicina di prossimità, lasciando alle sole strutture ospedaliere, che hanno conseguentemente collassato, la gestione dell’emergenza – precisa Farina –. Attraverso una medicina territoriale avremmo gestito meglio l’emergenza sanitaria. Forse avremmo avuto anche un numero di decessi inferiore. La nostra idea è quella di una riforma che valorizzi anche la domiciliarità, consentendo di tenere a casa le persone, gli anziani. Questo non significa la fine delle Rsa, che devono però funzionare in maniera differente, evitando di essere luogo di parcheggio solitario per gli anziani. Durante la fase più acuta della pandemia, invece di essere porto sicuro per le persone sono state luogo di contagio e sofferenza».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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