La Nuova Sardegna

Oristano

C’è un indagato per la morte del detenuto

C’è un indagato per la morte del detenuto

Oristano: il compagno di Marco Pes avrebbe ricevuto avviso di garanzia

05 maggio 2008
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ORISTANO. L’indagine va avanti: ci sono ancora molti punti oscuri nella vicenda che ha portato alla morte di Marco Pes, il detenuto di 42 anni, deceduto alcuni giorni fa nel carcere di piazza Manno. Solo la perizia necroscopica potrà diradare i dubbi. La macchina della giustizia va avanti. Non ci sono conferme ufficiali, ma il compagno di cella di Marco Pes, il georgiano Teimuraz Zakariashvili, 39 anni, avrebbe ricevuto un avviso di garanzia. Non si conoscono le ipotesi di reato.

Il magistrato della procura di Oristano che coordina l’inchiesta, Lucio Marcantonio, vuole capire se l’infarto che ha ucciso Marco Pes è stato una diretta conseguenza delle botte subite dal detenuto all’interno del carcere. Pochi giorni prima della sua morte, Pes era stato percosso da Teimuraz Zakariashvili (suo compagno di cella) con pugni al volto. Rimane in piedi l’ipotesi che le lesioni riportate da Marco Pes possano essere una delle cause che hanno portato al decesso.

Il primo esame del medico legale sul cadavere, avvenuto venerdì, non ha fornito risposte definitive. Il patologo, Roberto Demontis, al termine della ricognizione sommaria effettuata sul corpo di Marco Pes, non si è sbilanciato. Preferisce attendere i risultati degli esami istologici, che verranno comunicati entro tre mesi.
Soltanto allora potranno essere chiari i motivi della morte di Marco Pes e quindi risalire con esattezza il momento in cui l’infarto si è generato e stabilire se vi siano eventuali concause con l’aggressione subita.

Dall’autopsia è comunque arrivata la conferma che la morte di Marco Pes, 42 anni di Sardara, ma da tempo residente a Marrubiu, è avvenuta nella sua cella del carcere di piazza Manno, per un arresto cardiocircolatorio. In attesa delle analisi di laboratorio, saranno le due inchieste, quella interna del carcere e quella della magistratura, a cercare di fare luce su questo giallo. La prima ricostruzione fatta dalla polizia penitenziaria ha confermato che Teimuraz Zakariashvili aveva colpito Marco Pes il 26 aprile, al termine di un banale litigio. Il primo responso dei medici del San Martino era stato quello della rottura del setto nasale.

Marco Pes era rientrato in cella e il giorno successivo era stato trasportato sino al San Francesco di Nuoro per ulteriori accertamenti. I medici del nosocomio barbaricino, dopo aver eseguito una Tac, avevano però escluso la presenza di lesioni preoccupanti e quindi avevano dimesso il detenuto, senza trattenerlo in osservazione. Due giorni dopo però era arrivata la morte, avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì. Dalla Procura sarebbe partita anche la richiesta di acquisizione della documentazione medica stilata dai medici di Oristano e Nuoro
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