La Nuova Sardegna

Oristano

L’autopsia conferma: il pensionato è morto per soffocamento

Enrico Carta
L’autopsia conferma: il pensionato è morto per soffocamento

Giuseppino Carboni, il pensionato di 86 anni, trovato legato e privo di vita nella carbonaia che aveva trasformato in casa, è morto per asfissia. Il responso del medico legale conferma quanto già si era intuito nel momento in cui era stato scoperto il cadavere. Gli inquirenti seguono sempre la pista della rapina

25 giugno 2008
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SODDÌ. L’autopsia porta solo conferme. Ma purtroppo lascia quasi inalterato il quadro entro il quale si devono muovere gli inquirenti. Giuseppino Carboni, il pensionato di 86 anni, trovato legato e privo di vita nella carbonaia che aveva trasformato in casa, è morto per asfissia.

Il responso definitivo del medico legale Francesco Lorenzoni non fa quindi che confermare quanto già si era intuito nel momento in cui era stato scoperto il cadavere. A trovarlo, lunedì mattina, erano stati i carabinieri che, allertati dalla sorella del pensionato, avevano aperto la porta della casa di via Ghilarza e fatto la macabra scoperta. Giuseppino Carboni era sdraiato in posizione supina con mani e piedi legati da scotch e spago da pacchi. In bocca un bavaglio e sopra il corpo alcune coperte, che gli hanno probabilmente impedito di respirare a lungo.

C’è un cadavere, ma non ci sono gli assassini. L’ipotesi che i carabinieri della Compagnia di Ghilarza, ai quali sono affidate le indagini, è quella che a commettere il delitto sia stato qualche balordo arrivato in via Ghilarza per rubare il gruzzolo che Giuseppino Carboni custodiva nella sua casa. Il fatto che nella casa non siano stati trovati dei soldi, oltre alle modalità con cui è stato legato e imbavagliato il pensionato, non fanno che avvalorare la tesi di una rapina finita come forse nemmeno chi l’ha commessa si aspettava.

Così gli inquirenti, oltre ad aver prelevato numerosi reperti dalla casa, hanno iniziato a raccogliere le prime preziose informazioni. Due giorni fa era stata interrogata la sorella Maddalena (72 anni), con la quale Giuseppino Carboni, aveva cenato la notte prima di essere ucciso. Ieri è stata la volta dei vicini di casa e di altri compaesani. Nessuno però dei 142 abitanti del piccolo centro sulle sponde del lago Omodeo ha notato qualcosa di strano nella serata di domenica.

I carabinieri allora concentrano la loro attenzione sui movimenti di persone arrivate da fuori anche nei giorni precedenti il delitto. Magari qualcuno che di tanto in tanto passava per Soddì e che sapeva che il pensionato aveva dei risparmi in casa e poteva essere un facile bersaglio. Gli inquirenti tendono infatti ad escludere che a compiere il delitto possa essere stato qualcuno del paese. Più probabile che sia stato un «forestiero».
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