La Nuova Sardegna

Oristano

La struttura è incompleta, tempi lunghi per Massama

di Enrico Carta
La struttura è incompleta, tempi lunghi per Massama

Seconda interrogazione parlamentare sul nuovo carcere ancora chiuso Dopo quella di Caterina Pes arriva alla Camera anche quella di Mauro Pili

19 aprile 2012
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ORISTANO. La bufera, probabilmente, deve ancora arrivare. I venti che soffiano però sul carcere di Massama iniziano ad essere alquanto forti. Nel giro di un mese e mezzo in parlamento sono arrivate tre interrogazioni e due solo negli ultimi due giorni, anche se vertono su argomenti diversi.

Dopo il deputato del Pd Caterina Pes, ieri è stata la volta di quello del Pdl Mauro Pili. Argomenti diversi agitano il mondo della politica a proposito del nuovo carcere che a breve, così si dice, dovrebbe entrare in funzione e sostituire quello di piazza Manno. Il condizionale però diventa sempre più d’obbligo perché, accanto a presunti problemi e irregolarità nell’esecuzione dei lavori, evidenziati dall’interrogazione di Caterina Pes, che ha fatto seguito ai recentissimi articoli di stampa, Mauro Pili si sofferma su altre questioni irrisolte.

Prima fra tutte la mancata conclusione di quei lavori. Sebbene, visto dal di fuori, il carcere sembri concluso, la situazione vista con la lente d’ingrandimento è ben altra. La visita che il parlamente ha effettuato giorni scorsi ha avuto come esito quello di rendere ancora più chiaro ciò che ai più sembrava evidente: «Una struttura costata quaranta milioni di euro, senza allaccio elettrico, senza collegamenti con le reti e i collettori fognari, la mancanza di qualsiasi tipo di collaudo, le aree interne abbandonate a se stesse, un guardiano privato e una consegna che non arriva. I ritardi sin qui accumulati alimentano sospetti e confermano problemi di cui tutti parlano ma che il ministero continua a non voler affrontare».

È palese che l’apertura, già ritardata di parecchio tempo – i lavori sono stati consegnati nel settembre del 2009 – non è imminente. Tutte quelle mancanze che sono state notate, diventano ora l’oggetto dell’interrogazione parlamentare. «La ritardata esecuzione dei collaudi e della conseguente consegna - scrive Mauro Pili - costituisce un grave danno per lo Stato considerato che la struttura apparentemente conclusa risulta di fatto totalmente inutilizzabile. La consegna continua a slittare e in un recente incontro al Provveditorato dell'amministrazione penitenziaria era stata annunciata la possibile contestuale consegna con il nuovo carcere di Tempio, ma così non è stato». Tempio sì, Massama no.

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