La Nuova Sardegna

Oristano

Aperto il canile che Ghilarza aspettava da 15 anni

di Maria Antonietta Cossu
Aperto il canile che Ghilarza aspettava da 15 anni

La nuova struttura di Malosa e spaziosa e moderna Per Flavia Carta si è finalmente realizzato il grande sogno

13 maggio 2012
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GHILARZA. Ci sono voluti quattordici anni di lotte, ma alla fine hanno prevalso la passione e l’ostinazione di una donna minuta dagli occhi di ghiaccio che ha votato la propria esistenza alla cura e al recupero dei cani abbandonati.

Flavia Carta ha coronato il sogno di dare un’adeguata sistemazione agli oltre cinquanta esemplari custoditi nella fatiscente struttura di Trempu. La nuova dimora dei trovatelli è stata inaugurata venerdì nel corso di una cerimonia molto partecipata. La struttura sorge a Malosa, su un appezzamento concesso dal Comune per i prossimi vent’anni. Dai 22 box allineati su due lati facevano capolino i musetti dei 55 esemplari provenienti dall’ex allevamento di quaglie. Tre di loro saranno trasferiti nel canile gestito ad Arzago d’Adda dai volontari di Squadra quattro Zampe, la Onlus che ha finanziato la realizzazione del primo blocco funzionale.

«Fino a un anno fa non riuscivo neppure a intravedere la possibilità di costruire il canile», ha raccontato la responsabile del rifugio, a capo del gruppo cinofilo Zampe sarde «Nel 2011 sono entrata in contatto con Squadra quattro zampe, che al prezzo di grandi sacrifici ha reso possibile la realizzazione del progetto e che continuerà a supportarci concorrendo alle spese veterinarie e alla fornitura di farmaci e alimenti. Fondamentale, inoltre,» ha chiosato Flavia Carta «E’ stato l’aiuto di tutti i collaboratori di Zampe sarde, Alessia Atzeni, Vito Silla, Giorgio Barbero e Alessia Pani, grazie ai quali siamo riusciti a dare in adozione 107 cani».

Più volte è stata richiamata l’attenzione sull’emergenza randagismo. Il sindaco si è impegnato a chiedere nuovi fondi alla Regione, che alcuni anni fa concesse 50.000 euro per le opere di urbanizzazione. «Sul territorio non esistono strutture simili a questa, pertanto è necessario ampliarla» ha rimarcato Stefano Licheri.

Un appello raccolto dal presidente dell’onlus milanese, Andrea Lo Verde (con lui la vicepresidente e la responsabile dei volontari, Marilena Bassi e Paola Cremonesi), che ha promesso di sostenere la causa se la Regione non se ne occuperà.

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