La Nuova Sardegna

Oristano

Gli amici: «Renzo era una persona serena»

di Enrico Carta

Cabras, il processo al pescatore che un anno fa uccise la compagna Katia Riva. La sentenza a luglio

21 giugno 2012
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CABRAS. Poco prima dell’omicidio una telefonata quasi annunciò la tragedia imminente. Katia Riva parlava con un’amica di famiglia e spiegava che era in corso un litigio con il marito Renzo Brundu. La conversazione si interruppe in quel momento e quell’amica fu l’ultima a sentire la voce di Katia Riva.

Ieri mattina, ha raccontato tutto in aula, assieme ad altri amici della famiglia Brundu. È la terza udienza del processo per l’omicidio avvenuto il 10 luglio scorso nella casa di via Regina Margherita e ancora una volta i testimoni del pubblico ministero Rossella Spano descrivono l’ambito familiare in cui si consumò l’omicidio con Renzo Brundu che finì a coltellate la compagna dopo quel litigio solo annunciato al telefono.

Gli amici di famiglia però continuano a descrivere il pescatore, imputato e reo confesso dell’omicidio, come una persona tranquilla e assolutamente pacifica. Era già successo la scorsa volta, con altri testimoni, e questo non fa che confermare l’assurdità del gesto del quale lo stesso Renzo Brundu si era pentito sin dal primo istante. Fu lui infatti a chiamare la polizia per chiedere l’intervento degli agenti e spiegare loro quel che aveva fatto. Qualcuno dei testimoni ha anche parlato di Katia Riva, per la quale non ha usato le stesse parole, spiegando che a volte dava l’impressione di essere una persona scortese. Pareri, ovviamente, che si scontrano con quelli dei familiari di Katia Riva che avevano precedentemente e drammaticamente deposto.

Chiusa questa prima fase del processo si torna in aula il 2 luglio. Le parti civili rappresentate dagli avvocati Pier Luigi Concas, Maria Irene Dore e Federico Ibba non hanno citato testimoni, per cui la parola passa alla difesa. La prima mossa decisa dall’avvocato Cristina Puddu è quella dell’esame dell’imputato. Successivamente toccherà ad un’altra serie di testimoni. Tra questi ci sono il pediatra che anceh allora seguiva i figli della coppia, altri amici di famiglia e personale del carcere di piazza Manno, dove Renzo Brundu è detenuto dalla mattina del 10 luglio. E circa un anno più tardi, il pescatore conoscerà la sentenza. Se non ci saranno imprevisti tutto si chiuderà prima della pausa estiva del tribunale. La corte d’assise presieduta dal giudice Claudio Gatti ha fissato altre due udienze tra il 16 e il 18 luglio, che potrebbe essere la data ultima del processo di primo grado.

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