La Nuova Sardegna

Oristano

Agroalimentare, patto d’alleanza tra 7 grandi aziende per crescere

di Claudio Zoccheddu
Agroalimentare, patto d’alleanza tra 7 grandi aziende per crescere

Alcune tra le più grandi e attive imprese del panorama economico isolano hanno sottoscritto un contratto di rete per migliorare le performance del made in Sardegna nel mercato globale

29 giugno 2012
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ARBOREA. La firma è arrivata ieri mattina. Sette tra le più floride industrie del settore argoalimentare sardo hanno sottoscritto un contratto di rete, denominato Rias (Rete delle imprese agroalimentari della Saardegna), che prevedere la condivisione di una serie di azioni in grado di mettere a sistema un gruppo che nel 2011 ha fatturato 230 milioni di euro, garantendo l’occupazione a circa mille addetti.

L’elenco delle sette sorelle isolane comprende la 3A di Arborea, la Casa del grano di Cagliari, la Casar di Serramanna, l’oleificio San Giuliano di Alghero, l’industria casearia dei fratelli Pinna di Thiesi, la Riso della Sardegna Spa di Oristano e il salumificio Murru di Irgoli. L’idea è nata circa tre mesi fa da una proposta di Ignazio Serreli, vicepresidente del consorzio che tutela l’olio a denominazione di origine protetta. Un suggerimento che ha destato l’attenzione di sette aziende che hanno impiegato pochi mesi prima di arrivare a una fumata bianca che, a detta dei protagonisti si intravedeva sin delle fasi iniziali.

Anche perché, c’era la possibilità di mettere in campo una vera e propria novità per il commercio isolano: lo spirito di collaborazione.

Una primizia per un settore in cui hanno sempre spiccato le individualità a discapito dell’associazionismo che, questa volta, non poteva non essere raccolta.

Sfatato uno dei più antichi luoghi comuni, la Rias si è presentata ieri al pubblico con una linea d’azione chiara e concisa. Innanzi tutto, la porta della nuova rete commerciale riamane aperta per l’eventuale adesione di altre imprese del settore.

Poi, iniziano i piani strategici comuni che vanno dal rafforzamento dei rapporti con la piccola e la grande distribuzione nazionale e regionale a una maggiore capacità di penetrazione sui mercati internazionali, passando per la condivisione del settore logistico e per l’acquisizione di un maggiore potere di contrattazione nei confronti degli istituti di credito e della pubblica amministrazione.

In sostanza, Rias si occuperà di svolgere i compiti di coordinamento tra le imprese associate mentre le decisioni strategiche rimarranno nelle mani delle singole imprese.

Insomma, un modo per sfuggire dalla crisi e per crescere insieme, pur mantenendo l’identità di ogni impresa associata. Il battesimo dell’iniziativa è arrivato dopo le parole del nuovo presidente della rete, Domenico Manca, titolare dell’oleificio San Giuliano di Alghero

«Questo– ha detto Manca– è solo il primo passo, contiamo di realizzare le prime idee e i primi progetti entro la fine dell’anno. Crediamo che, anche attraverso iniziative come questa, sia possibile superare o attenuare gli effetti negativi della crisi economica, soprattutto per quanto riguarda il settore agroalimentare».

Per i primi tempi si tratterà semplicemente di una condivisione di informazioni e collaborazioni, soprattutto relativamente alla commercializzazione delle merci e all’aspetto logistico.

Poi, ci sono i buoni propositi per il futuro, anche sul piano occupazionale.

«Aumentare il numero degli addetti? Perché no, sarebbe un ottimo risultato–, ha detto ancora Domenico Manca prima di immaginare scenari ben più complessi, e redditizi– Per quanto, giusto per fare un esempi0o, riguarda la mia azienda, abbiamo già allacciato relazioni con venti esportatori che coprono il mercato cinese e altri due che si occupano di quello indiano. Il futuro della nostra rete potrebbe essere proprio in questa internazionalizzazione. L’attuale situazione dei mercati lo sta dimostrando con molta chiarezza».

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