La Nuova Sardegna

Oristano

L’aria condizionata non funziona: il pronto soccorso è un inferno

L’aria condizionata non funziona: il pronto soccorso è un inferno

Oristano, una mattina qualunque all’ospedale San Martino: tra affollamento e tantissimo caldo. Disagi, insofferenza e proteste per una situazione alla quale non si riesce a porre rimedio

07 luglio 2012
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ORISTANO. Una giornata come tante per chi ha la sventura di dover ricorrere alle cure del pronto soccorso. Una giornata di caldo torrido e di disagi per i pochi posti in un reparto più che mai affollato.

I soliti problemi che affiggono la struttura dell’ospedale San Martino. Da anni si parla della sua ristrutturazione, ma sino ad oggi ben poco si è mosso. Ieri mattina le decine di persone in attesa di essere visitate hanno dovuto sopportare temperature torride, oltre 35 gradi. Il condizionatore della sala era infatti stranamente spento.

Ma la stessa assurda situazione è stata vissuta in altri reparti dell’ospedale, soprattutto la parte vecchia del San Martino, dove l’impianto di climatizzazione, vecchio e obsoleto, fa sempre le bizze. Anche in questo caso i pazienti ed il personale sono costretti a convivere con le alte temperature provocate dal caldo africano.

Le sollecitazioni alla direzione della Asl 5 sono state numerose anche in questa periodo dell’anno. Una parte degli ambulatori al primo piano, compresi gli uffici anche della polizia di Stato, sono nella stessa assurda situazione.

Nelle ore pomeridiane quando il sole batte proprio su quel lato dell’ospedale la situazione peggiora, anche perché si trova a ridosso dell’impianto termico. I lavori di ristrutturazione ai quali viene sottoposto periodicamente l’impianto di climatizzazione evidentemente non risolvono alla radice il problema. Soprattutto, come è stato rilevato dalle tante persone che ieri si lamentavano del caldo insopportabile, i lavori andrebbero eseguiti prima dell’arrivo del gran caldo e non in questi giorni.

Probabilmente l’amministrazione deve fare i conti con le ristrettezze di bilancio e con i tagli sempre più consistenti che interessano la sanità pubblica. Ma con gli interventi tampone non è detto che alla fine ci sia un risparmio rispetto a quanto si spenderebbe con un intervento più radicale. (e. s.)

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