La Nuova Sardegna

Oristano

Un percorso incerto per il recupero della reggia giudicale

di Elia Sanna
Un percorso incerto per il recupero della reggia giudicale

Il Comune dovrebbe acqusire la struttura dal Demanio ma sinora non sono stati fatti i passi necessari

01 agosto 2012
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ORISTANO. Il nuovo carcere di Massama, bene o male, si avvia al giorno dell’apertura. Mentre l’antica reggia giudicale si profila un rischia: quello che possa rimanere di proprietà dello Stato.

Le due ex amministrazioni comunali guidate da Antonio Barberio e Angela Nonnis, non hanno infatti mai avviato le pratiche che porterebbeo all’acquisizione dell’edificio di piazza Manno. Oltre a generiche dichiarazioni sulla volontà di riottenere dal Ministero la struttura, non erano stai compiuti passi formali. Dall’altra parte, quella dello Stato, in ogni caso (almeno sino ad oggi), non ci sarebbe alcuna fretta per restituire l’ex reggia all’amministrazione comunale di Oristano.

C’è infatti il rischio concreto che trascorra invano anche il 2012 prima che il Ministero possa dismettere l’edificio e collocarlo quindi nel lungo elenco dei beni da cedere. Alcune indiscrezioni, infatti, parlano di un possibile trasferimento all’interno della Casa circondariale di alcuni uffici del Ministero della giustizia.

La novità, come anticipato proprio ieri dalla Nuova, è la conferma da parte della Direzione nazionale del dipartimento della polizia penitenziaria, dell’apertura del nuovo carcere di Massama. Una certezza, quindi, contrapposta al l’incognita della restituzione alla città dell’ex reggia dei giudici di Arborea. La nuova amministrazione comunale di Guido Tendas ora vuole capire a che punto è la pratica di dismissione del vecchio edificio.

«Ho appreso proprio dal giornale che è oramai imminente l’apertura del nuovo carcere – ha detto il sindaco Tendas – credo che sia un dovere dell’amministrazione comunale riottenere quel bene dallo Stato. Non conosco i dettagli relativi al trasferimento del carcere, ma nei prossimi giorni chiederò un incontro con il direttore della Casa circondariale, Luigi Farci».

«Dell’ex reggia giudicale – ha aggiunto Guido Tendas – ricordo di aver presentato come gruppo di opposizione, una mozione all’allora sindaco Barberio, chiedendo lumi sulla cessione dell’edificio».

Da allora tutto è rimasto fermo. Lo Stato cerca di disfarsi dei propri gioielli, e lo farà ancora di più nei prossimi mesi, mettendo in vendita una serie di beni. C’è quindi la reale possibilità che l'edificio possa essere acquisito dalla Regione. Purtroppo si rischiano di pagare alcuni passi non fatti in passato.

Infatti, non venne mai attivata la procedura di acquisizione del bene, in base all'articolo 14 dello Statuto sardo. Dopo l'ufficializzazione da parte del Provveditorato regionale degli istituti di pena di aprire il nuovo carcere di Massama occorre muoversi quindi per tempo e avviare subito le pratiche per la richiesta di acquisizione non solo dell’ex reggia giudicale, ma anche dell'ex distretto militare che si trova nelle stesse condizioni: pronto per essere ceduto dal demanio dello Stato.

L’acquisizione della struttura, comunque, non concluderà il percorso di recupero dell’antica reggia. Sarà necessario trovare le risorse per restaurarla e riportarla all’antico splendore. E, di questi tempi, sarà forse la cosa più difficile.

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