La Nuova Sardegna

Oristano

Turismo sul lago, lo sviluppo mancato

di Maria Antonietta Cossu

A Sorradile e Sedilo alcuni operatori cercano di far decollare le attività sull’ Omodeo, ma servono infrastrutture e servizi

22 agosto 2012
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SORRADILE. Sin dalla costruzione del nuovo invaso, nell'immaginario collettivo il lago Omodeo ha sempre rappresentato il volano dello sviluppo turistico della zona a monte della grande opera idraulica battezzata col nome di Eleonora d'Arborea. Più di vent'anni sono trascorsi, ma il grande potenziale attribuito al bacino imbrifero stretto fra Guilcer e Barigadu resta in buona parte inespresso. Il fermento che si è sviluppato in questi anni è circoscritto al versante di Sorradile, Comune pioniere sul fronte della promozione degli sport nautici finalizzata allo sviluppo turistico del territorio, e a isolate iniziative imprenditoriali che hanno attecchito a Sedilo, dove pochi anni fa si è costituita anche l'associazione nautica Omodeo. In mezzo non c'èquasi nulla, e i progetti d'infrastrutturazione in fieri da anni, come l'albergo con vista sul lago di Tadasuni, stentano a diventare pedine strategiche del mercato delle vacanze alternative.

Quelle del turismo lento, fatto di visite guidate ai siti archeologici e agli altri monumenti del territorio, di escursioni, di patrimoni culturali, etnografici e gastronomici da scoprire. In questo scenario poco esaltante si muove da circa un ventennio il circolo nautico di Sorradile, che nel tempo è riuscito a consolidare l'attività sfruttando soprattutto il turismo didattico e puntando sulle regate veliche – e gli sport nautici in genere – grazie anche alla complicità del Comune, che con il recente raduno internazionale dei camperisti ha operato una virata strategica verso il turismo all'aria aperta. D'estate il movimento dei visitatori langue, ma non si ferma del tutto, come attestano gli arrivi da Sestu e da Cagliari di comitive di 80 e 50 persone che ultimamente hanno prenotato un'escursione in battello. Peggio è andata sulla sponda opposta. Nel versante sedilese l'escursionismo in canoa ha fatto registrare un crollo verticale della domanda: «Rispettoagli anniscorsi abbiamo subito un calo del 90 per cento», ha detto Paolo Atzas, titolare di un'attività turistica e presidente dell' associazione nautica Omodeo. Per Atzas la crisi economica non è l'unica responsabile dello stallo. «Qui mancano infrastrutture e servizi, un aspetto su cui le amministrazionidovrebbero riversare maggiore impegno».

Dello stesso parere Gianni Pili, alla guida del Circolo nautico di Sorradile. « In questa zona il lago è molto frequentato», dice, «ma la ricaduta è quasi nulla per via del deficit dell'offerta turistica: oltre all'attività nautica non ci sono servizi e strutture permanenti in grado di trattenere il visitatore, al contrario di quello che potrebbe fare un'offerta ben strutturata e organizzata di tutte le risorse del territorio. Sono tante le opportunità che si potrebberosfruttare anche a livello imprenditoriale: nel settore ricettivo, nel campo della pesca, o attraverso la creazione di scuole di vela e windsurf», propone Pili, che chiama in causa anche le istituzioni politiche, alle quali chiede «maggiore attenzione per questi territori».

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