La Nuova Sardegna

CABRAS. Probabilmente sarà una festa senza campane. La festa di San Salvatore di Sinis e la processione degli scalzi è ormai alle porte ma c’è un dettaglio che preoccupa i fedeli: la campane della chiesa di Santa Maria Assunta. Il suono della festa, quello che ha sempre accompagnato gli scalzi e le fasi salienti della processione, è ancora bloccato a causa dell’esposto presentato da alcuni cittadini lo scorso aprile. Un’azione che aveva lasciato di stucco i fedeli e che aveva innescato una piccola polemica tra la chiesa e il gruppo di firmatari che era riuscito a zittire le campane e sospeso i rintocchi, definiti fuori luogo e fastidiosi. Ora in laguna tutti si domandano se il campanile potrà diffondere il suono perlomeno durante la processione di sabato mattina e quella di domenica sera. La risposta, purtroppo, è ancora dubbia. Lo stesso parroco, don Bruno Zucca, preferisce non rilasciare dichiarazioni. Tempo fa aveva detto che i rintocchi delle campane rappresentavano solo il suono della festa, niente di più e niente di meno. Ieri mattina il sacerdote ha cortesemente glissato sulle domande preferendo evitare ogni tipo di commento, segno evidente che la questione è ancora in discussione. Presumibilmente la battaglia legale è ancora in corso e don Bruno Zucca spera che le campane possano suonare, perlomeno durante la festa. Il tempo, però, stringe. Rimangono solo due giorni per ottenere il permesso di accompagnare la processione degli scalzi con il suono diffuso dal campanile della chiesa di Santa Maria Assunta. Il mistero della campane verrà svelato solo sabato mattina, quando gli scalzi di San Salvatore si ritroveranno sul piazzale della pieve e affolleranno le navate della chiesa per partecipare alla messa solenne. Una volte terminata la funzione le orecchie si tenderanno in attesa del suono della campane. Un suono che, al momento, sembra sempre più lontano.

Claudio Zoccheddu