La Nuova Sardegna

Oristano

Simaxis, cresce la rivolta contro l’autovelox

di Claudio Zoccheddu
Simaxis, cresce la rivolta contro l’autovelox

In una lettera al prefetto un gruppo di cittadini segnala presunte irregolarità nella gestione dell’apparecchiatura da parte della polizia municipale

25 settembre 2012
2 MINUTI DI LETTURA





SIMAXIS. È l’incubo di tutti gli automobilisti. Quelli di Simaxis, però, rischiano addirittura di perderci il sonno. L’autovelox mobile in dotazione alla polizia municipale è ormai un pensiero fisso per chi percorre la strada statale 388, quella che taglia in due il paese. Infatti, l’appuntamento con la multa è quasi scontato dato che le contravvenzioni vengono staccate anche per chi supera il limite di velocità, 50 chilometri all’ora, di appena 6 chilometri.

Una delle 129 multe (fino allo scorso giugno) comminate agli automobilisti “imprudenti” era basata sulla rilevazione di un “pilota” che sfrecciava, si fa per dire, alla velocità di 56 chilometri all’ora. Risultato: 170 euro di multa e un gruzzolo di punti sottratti alla patente dello sfortunato guidatore. Il caso, però, si è ripetuto altre volte con sanzioni decretate a carico di automobilisti sorpresi a guidare a 57, 58 e 62 chilometri all’ora.

Ma i cittadini non sono insorti per contestare l’inflessibilità della municipale. Infatti, il limite di velocità parla chiaro mentre i limiti della tolleranza non sono stabiliti in nessun documento ufficiale. Quello da cui non si può prescindere, però, è il metodo dell’appostamento della pattuglia municipale e i cartelli di segnalazione che, a norma di legge, dovrebbero essere ben visibili a tutti gli automobilisti, anche a distanze notevoli.

Secondo quanto scritto su una comunicazione inviata ieri in Prefettura e in Procura da un gruppo di cittadini, il Comune di Simaxis, tramite la polizia municipale, utilizzerebbe sistemi non leciti per rilevare la velocità delle auto che si apprestano ad entrare in paese. Secondo il gruppo di contestatori, la polizia non impiegherebbe la giusta segnaletica che, inoltre, sarebbe posizionata al di fuori dei limiti imposti dalla legge.

Non solo: lungo al statale 388 il cartello fisso che segnala la possibile presenza di rilevatori elettronici di velocità è “coperto” da una strana pietra su cui campeggia il nome del paese. Avvistare a distanza il segnale è dunque un’impresa complicata anche per i guidatori più attenti.

Quando poi il cartello, o la pattuglia imboscata tra gli alberi, appaiono alla vista degli automobilisti, la reazione di chi guida è spesso decisamente pericolosa.

La comparsa improvvisa di cartelli e di posti di blocco stimolano l’istinto del guidatore che spesso reagisce frenando bruscamente. Un comportamento in netto contrasto con l’intento di chi dovrebbe misurare la velocità solo per aumentare la sicurezza stradale. I firmatari dell’esposto, però, utilizzano termini ben più pesanti e accusano il Comune di utilizzare metodi illeciti per rimpinguare le casse a spese dei cittadini.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative