La Nuova Sardegna

Oristano

Al via i trasferimenti dei detenuti a Massama

Al via i trasferimenti dei detenuti a Massama

Tra oggi e domani inizierà a svuotarsi la casa circondariale di piazza Manno In quindici giorni anche tutto il personale sarà operativo nella nuova struttura

11 ottobre 2012
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ORISTANO. Quindici giorni e in piazza Manno ci sarà il cartello “Chiuso”. Tra oggi e domani inizia infatti il trasferimento dei detenuti dal vecchio carcere, che chiude i battenti per cessata attività, in quello nuovo di Massama. Ancora non è chiaro se i trasferimenti avverranno tutti in una giornata, ma è più probabile che questo accada in vari scaglioni.

Contemporaneamente anche il personale inizierà il trasferimento nella nuova sede che dovrebbe essere completato in un periodo non troppo lungo. Si parla di due settimane, al massimo una ventina di giorni. Dopo di che, piazza Manno sarà solo un edificio vuoto, che si porterà dietro secoli di storia, diviso tra gli splendori dell’epopea giudicale e le ombrose giornate vissute da migliaia e migliaia di detenuti che ne hanno conosciuto l’aspetto sicuramente meno regale.

Fine della storia, dunque, prima di iniziarne una nuova. Su quel che sarà di piazza Manno è inutile fare scommesse. Le certezze invece le regala Massama, dove al più tardi domani verranno aperte e chiuse le celle. I primi ad abitarle saranno i 121 detenuti che erano ristretti nella casa circondariale del capoluogo. Pochi per riempire un carcere che ne accoglierà molti di più. E siccome quelle celle non rimarranno vuote a lungo, si sa già che a Massama saranno riempite di detenuti che provengono da lontano. Molti di questi saranno camorristi, mafiosi o affiliati a cosche della ’Ndrangheta, fatto che ha già innescato reazioni politiche e preoccupazioni varie.

Assieme ai detenuti, ovviamente, inizierà anche il trasferimento dei dipendenti del Ministero della Giustizia, divisi tra agenti ed educatori. I primi, dopo il recente massiccio trasferimento verso Oristano dovrebbero essere in numero sufficiente. Gli educatori sono invece appena tre e vanno bene per un numero di 121 detenuti, non certo per una cifra che dovrebbe salire a 150 nel giro di poche settimane per arrivare al tetto massimo di 250 per cui è collaudata la struttura di Massama.

Al momento l’unica cosa che ha destato un attimo di disorientamento è stata l’accelerata che si è registrata in queste ultime settimane, per cui forse non tutti e tutto erano pronti al trasferimento. Ad ogni modo le direttive del ministro Paola Severino erano state più che chiare. Così dopo anni di attesa la vecchia reggia giudicale degli Arborea diventerà solo un edificio dall’altissimo valore storico e architettonico. Per i detenuti che invece vivevano in condizioni impossibili, il nuovo carcere sarà più rispondente ai dettami della Costituzione. E lo stesso varrà anche per chi nel carcere lavora. Gli anni delle difficoltà logistiche dovrebbero essere alle spalle. Forse, però, l’arrivo dei detenuti dalla penisola cambierà le carte in tavola.

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