La Nuova Sardegna

Oristano

Progetto terra madre: quando la pena riabilita

Progetto terra madre: quando la pena riabilita

Santa Giusta: domani un convegno su un lavoro durato due anni e che ha coinvolto un centinaio di detenuti in attività di reinserimento sociale

14 ottobre 2012
2 MINUTI DI LETTURA





SANTA GIUSTA. Un centinaio di detenuti per due anni sono stati impegnati per due anni in un progetto di reinserimento, di formazione e di lavoro legato all’agricoltura sociale. A conclusione di quel percorso è arrivato il tempo dei bilanci. Domani nella fattoria sociale e artistica la Hormiguita (loc. Perdixeddas - Santa Giusta) è in programma un convegno che illustrerà i risultati ottenuti dai progetti Terra Madre e Archeo.

Il progetto, promosso dalla Casa circondariale di Oristano e dalla comunità Il Seme, ha sperimentato «un cammino innovativo per la costruzione di opportunità inclusive, di accoglienza e di lavoro per oltre 100 detenuti attraverso attività multiattività di agricoltura sociale», dice AntonelloComina, presidente della coop IlSeme.

Le attività di accoglienza, reinserimento sociale, di formazione e di lavoro sono state realizzate principalmente nell'ambito di due fattorie sociali della comunità Il Seme a Santa Giusta e nelle Colonie Penali di Is Arenas e di Mamone.

Due anni durante i quali sono state portate avanti iniziative di economia solidale a supporto di programmi abilitativi e riabilitativi, di inserimento e reinserimento lavorativo e di inclusione sociale.

«Ha contribuito a rendere effettivo, per oltre 100 detenuti, il precetto costituzionale di trasformare il tempo trascorso in carcere in un periodo di riabilitazione inteso in senso letterale, cioè "rendere il soggetto nuovamente abile a qualcosa di costruttivo". Ciò senza mai far venire meno la serietà della pena e mantenere un buon livello di sicurezza e di integrazione», dice Comina.

Questa fase del progetto Terra madre è stato finanziato dalla Regione autonoma della Sardegna attraverso il Por Fse, programma "Ad Altiora" e si è inserito all'interno di un "sistema di rete" con diversi soggetti pubblici e privati.

«Terra madre – spiega ancora Comina – ha definito "una buona prassi" utile ai fini dello sviluppo di iniziative a sostegno del reinserimento sociale e dell'inserimento socio-lavorativo di persone detenute e, in genere, sottoposte a misure restrittive. Una buona prassi che ha permesso di rendere produttivo il periodo di detenzione non solo per il pur fondamentale tentativo di reinserimento, ma soprattutto per la comunità nel suo insieme».

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative