La Nuova Sardegna

Oristano

Marcia su Cagliari per l’ospedale

Marcia su Cagliari per l’ospedale

Dopo la manifestazione di sabato, la protesta raggiungerà il capoluogo

24 ottobre 2012
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BOSA. «Marceremo su Cagliari». Il Comitato in difesa dell’ospedale fa il punto della situazione e traccia le mosse future, dopo la manifestazione dello scorso fine settimana. «Molti hanno capito, ma ora la mobilitazione deve proseguire, anche insieme ad altri territori considerato che si allarga il fronte geografico della protesta», sono le prime riflessioni. Obiettivo: «Ottenere dalla giunta regionale l’annullamento della delibera del luglio 2011», che prevede la trasformazione del pronto soccorso in punto di primo intervento. «In tanti ci chiedono se la struttura sanitaria verrà chiusa: cerchiamo di spiegare che nessuno mette i lucchetti alle porte dell’ospedale», dicono Franco Sechi e Gianni Pisci durante l’incontro.

Insomma il Mastino resta aperto e dov’è. «Quello che cambia, con l’eventuale passaggio da pronto soccorso a punto di primo intervento, sono le modalità di erogazione dei servizi. Gli interventi di media e alta gravità sanitaria (i codici giallo e rosso, ndc) verrebbero infatti dirottati al San Martino di Oristano». Come accade da tempo a Ghilarza, da dove ci si reca direttamente a Oristano, con la differenza che il capoluogo dista una ventina di minuti in superstrada. Per Bosa invece il conteggio dei tempi di percorrenza sulla Statale 292 si dilata parecchio. Stabilizzato il paziente ci si prepara al trasporto. Ci vuole un’ora e mezza se tutto va bene, a cui poi bisogna aggiungere oltre un’ora di viaggio in ambulanza come avveniva negli anni Cinquanta.

Sul fronte politico intanto «Una vittoria è stata ottenuta grazie alla caparbietà di Francesca Barracciu e di quanti l’hanno sostenuta in consiglio regionale, perché l’articolo della legge taglia posti letto è stato cancellato da un emendamento e le Asl non possono solitariamente procedere alla riconversione delle strutture», sottolinea Danilo Mastinu. «Il nostro obiettivo a medio termine, forse già a novembre, è una manifestazione a Cagliari», il finale punto fermo ribadito da Pier Franco Casula e condiviso dai presenti, . (al.fa.)

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