La Nuova Sardegna

Oristano

remissione di querela

È scoppiata la pace tra Atzori e Onida, il processo si chiude

di Enrico Carta
È scoppiata la pace tra Atzori e Onida, il processo si chiude

ORISTANO. Ci mancava una colonna sonora da film e la stretta di mano in aula. Per il resto se Natale fosse stato alle porte si sarebbe potuto pensare che l’aura da presepe ci avesse messo del suo....

06 novembre 2012
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ORISTANO. Ci mancava una colonna sonora da film e la stretta di mano in aula. Per il resto se Natale fosse stato alle porte si sarebbe potuto pensare che l’aura da presepe ci avesse messo del suo. Invece hanno fatto tutto avvocati, parte offesa e imputato che dopo tre anni di lite giudiziaria hanno deciso che non era il caso di andare oltre.

Così ieri mattina, di fronte al giudice monocratico Francesco Mameli, il presidente del Consorzio industriale, Claudio Atzori, ha deciso di rimettere la querela che aveva presentato nel luglio 2009, in seguito alle parole di fuoco pronunciate contro di lui dall’allora presidente della Provincia, Pasquale Onida. Questi l’aveva accusato di essere stato piazzato in un posto di alta responsabilità solo grazie all’intercessione del suo mentore politico Mario Diana. Ne aveva messo in dubbio le capacità di amministratore, aveva evidenziato la sua poco attiva partecipazione alle sedute del Consiglio e delle commissioni. Insomma, aveva stroncato la sua figura politica ritenendolo infine inadatto a ricoprire un ruolo di così alta importanza.

Pasquale Onida aveva poi avanzato dei dubbi sulle modalità con cui erano state ultimate le procedure che avevano portato alla costruzione dell’impianto di trattamento dei rifiuti ad Arborea. Anzi l’ex presidente della Provincia aveva rilanciato e aveva messo l’accento anche su alcuni concorsi, avanzando dei dubbi sulla loro regolarità.

Per Claudio Atzori era davvero troppo e così la conferenza stampa di Pasquale Onida, in cui tutte quelle accuse erano state lanciate, era diventata il motivo che l’aveva spinto a sporgere la denuncia alla procura della Repubblica. Lì si era presentato assieme al suo avvocato Agostinangelo Marras, che l’ha seguito poi nel successivo processo nel quale si era costituito parte civile. In aula i due si sono incrociati per diverse volte, senza peraltro rivolgersi mai la parola. Però che il disgelo fosse imminente lo si era intuito sin dalla precedente udienza. È in questo intervallo di tempo che qualcosa è maturato. I due si sono incontrati e hanno trovato l’accordo al di fuori dell’aula del tribunale. Ieri mattina, l’avvocato Giuseppe Motzo che assieme all’avvocato Laura Onida difendeva l’ex presidente, ha presentato un documento con le scuse ufficiali: «Riconosco le mie affermazioni eccessive. Ritengo inappropriate le affermazioni relative al signor Claudio Atzori in relazione alla correttezza professionale nell’esplicazione del suo mandato quale presidente del Consorzio industriale». Pasquale Onida ha poi chiuso il tutto con una frase molto semplice: «Mi pareva una cosa civile chiudere questa vicenda».

E Claudio Atzori? Ha spiegato di aver maturato la decisione «Dopo aver sentito i testimoni di Onida. Durante le udienze ho avuto la conferma che è stato male informato sul mio conto. Sono soddisfatto di questo epilogo e ho ritirato la querela vista l’ammissione di colpa e le scuse ufficiali che colmano il danno di immagine che ho subito».

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