La Nuova Sardegna

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Commissione regionale ispeziona il carcere

ORISTANO. La Commissione regionale per i diritti civili arriva in mattinata nel carcere di Massama. La visita, programmata per i prossimi mesi, è stata anticipata dopo le polemiche innescate dall’arri...

14 novembre 2012
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ORISTANO. La Commissione regionale per i diritti civili arriva in mattinata nel carcere di Massama. La visita, programmata per i prossimi mesi, è stata anticipata dopo le polemiche innescate dall’arrivo in Sardegna dei detenuti dell’Alta sicurezza. Camorristi e mafiosi soprattutto.

La delegazione che visiterà il penitenziario è presieduta da Salvatore Amadu e sarà formata da Radhouan Ben Amara, Michelina Lunesu, Gian Valerio Sanna, Michele Cossa, Giuseppe Luigi Cucca, Giorgio Locci, Gavino Manca, Sergio Obinu, Edoardo Tocco e Claudia Zuncheddu. I consiglieri regionali vogliono visitare la struttura aperta meno di un mese fa che ospita circa 120 detenuti. Il loro numero è destinato ad aumentare nei prossimi mesi.

In particolare Massama dovrà accogliere anche decine di detenuti attualmente ospitati nelle altre carceri sarde dove si registrano presenze oltre misura. Ma la Commissione, come ha spiegato il consigliere regionale Gian Valerio Sanna, vuole accertare anche se la nuova struttura sia stata realizzata nel rispetto delle leggi. Ai consiglieri regionali, infatti, non sono sfuggite le recentissime denunce lanciate dai sindacati della polizia penitenziaria.

A causa di problemi di impermeabilizzazione, non solo nella copertura, si sarebbero verificate delle infiltrazioni in diverse celle. La visita sarà comunque l’occasione anche per conoscere la nuova struttura attesa da anni e che dovrebbe alleviare lo stato di disagio nel resto delle carceri isolane, dove il numero dei detenuti ha ormai raggiunto livelli di emergenza. Sulla delicata vicenda ha confermato che non è previsto almeno per ora l’arrivo di detenuti sottoposti a regimi speciali. La stessa commissione potrà, infine, verificare personalmente, se il nuovo carcere può ospitare effettivamente questo genere di detenuti.

Elia Sanna

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