La Nuova Sardegna

Oristano

Emodinamica a singhiozzo infarti vietati nel week end

di Enrico Carta
Emodinamica a singhiozzo infarti vietati nel week end

C’è un solo medico al San Martino e il servizio è sospeso nei fine settimana La Asl pronta a correre ai ripari: «Già attivate le procedure per il concorso»

19 novembre 2012
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ORISTANO. Meglio stare lontani dagli infarti, ma se proprio il cuore non ce la fa, il suggerimento è che non scricchioli nei fine settimana o in tutti quei giorni in cui il reparto di emodinamica del San Martino non apre. In caso contrario possono essere dolori o peggio. Insomma, per il temutissimo infarto, uno dei più alti fattori di mortalità in Italia, è meglio scegliere uno dei giorni in cui all’ospedale è presente l’unico emodinamista.

Il dottor Stefano Naccarato da diversi anni lavora in perfetta solitudine, solo che non essendo un robot ha a sua volta le proprie esigenze. Così inevitabilmente il servizio di emodinamica non è attivo tutti i giorni. Succede nei week end, ma anche in altri periodi dell’anno, in cui ci sono ferie da smaltire, congressi da seguire, aggiornamenti professionali dai quali non si può certo prescindere.

Si dirà che comunque è un passo avanti rispetto a qualche anno fa, quando l’emodinamica era il sogno proibito dell’Asl oristanese. Solo che spiegare a chi ha sfortuna di beccarsi un infarto nel giorno sbagliato che i progressi ci sono stati viene un po’ difficile. Come ci si comporta allora quando il dottor Naccarato non è in servizio? Scherzosamente si potrebbe dire che la prima regola sarebbe quella di non farsi venire l’infarto. Ma siccome in casi come questo è un po’ difficile scegliere i tempi giusti, il paziente viene comunque ricoverato d’urgenza e sottoposto a una delicata terapia farmacologica in attesa che il macchinario risolva definitivamente la situazione. Nei casi più gravi si opta per il trasferimento in qualche ospedale cagliaritano, con gli ovvi rischi che questo comporta.

Per capire meglio, basta guardare il calendario di quest’ultimo periodo, in cui week end a parte, l’emodinamica è rimasta chiusa. È capitato dal 22 al 26 di ottobre, dal 2 al 5 e dal 14 al 16 novembre. Aggiungendo i fine settimana sono ben diciassette i giorni in cui il macchinario è rimasto spento.

Intanto la Asl si prepara a correre ai ripari o a migliorare il servizio. «Abbiamo già attivato le procedure per il concorso che porterà al San Martino altri due emodinamisti – spiega il direttore sanitario Orlando Scintu –. Rimedieremo così a una carenza che non dipende da noi. Stiamo infatti parlando di una figura medica piuttosto rara e super specialistica». Nell’attesa di colmare il vuoto nei week end resterà esposto il cartello «Si comunica che il servizio non sarà operativo» e a seguire i giorni in cui è meglio evitare gli infarti.

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