La Nuova Sardegna

ABBASANTA. Nel dicembre del 2006 un incendio gli aveva distrutto il locale in cui teneva la merce e la merce stessa. Ma secondo il giudice monocratico, che ha dato ragione al pubblico ministero Daniela Muntoni, il commerciante marocchino Mohamed Abid, 60 anni residente a Ghilarza, aveva tentato di raggirare la compagnia con cui aveva stipulato il contratto di assicurazione contro gli incendi. Per questo è stato condannato a otto mesi per tentata truffa. Doveva avere diritto al risarcimento dei danni per la merce sino a quattrocentomila euro. Ne chiese 267mila, ma quella merce secondo quanto emerso al processo non si trovava nel magazzino che andò a fuoco. La biancheria sarebbe stata portata lì successivamente da un altro deposito di proprietà del commerciante. A dimostrarlo ci sarebbero le fatture in cui è riportata la data dell’acquisto della merce. Da queste si evince che Mohamed Abid non era in possesso della merce e che quindi non sarebbe finita in cenere nell’incendio. A quel punto la compagnia di assicurazioni Sara lo denunciò e ieri ha ottenuto ragione chiedendo anche il risarcimento danni dopo essersi costituita parte civile.

Proprio ciò che è stato basilare per sostenere le accuse, era per l’avvocato difensore Francesco Pilloni la prova che non c’era stato alcun tentativo di raggiro. Solo uno sprovveduto poteva chiedere il risarcimento dei danni presentando fatture di un periodo in cui non era in possesso della merce. Questo avrebbe significato che non si era di fronte a un tentativo di raggiro, bensì ad un palese errore forse contenuto già nelle fatture stesse. (e.c.)