La Nuova Sardegna

Oristano

La comunità il Samaritano modello oltre il carcere

La comunità il Samaritano modello oltre il carcere

Ad Arborea il responsabile Giustizia Pd Andrea Orlando rilancia la legge Gozzini Ma le strutture alternative alla detenzione denunciano i ritardi nei fondi regionali

26 novembre 2012
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ARBOREA. Il modello alternativo alla detenzione è straordinariamente attuale nel sistema penitenziario italiano malato del sovraffollamento delle carceri. Lo ha ribadito il responsabile Giustizia del Partito democratico, Andrea Orlando, che qualche giorno fa ha visitato la comunità Il Samaritano di Arborea, unica struttura abilitata in Sardegna ad ospitare reclusi che scontano pene alternative alla detenzione.

E proprio Arborea è, in qualche modo, uno dei simboli di una riforma carceraria inattuata, nonostante alcune norme abbiano aperto uno squarcio sulle alternative alla detenzione che possono dare un senso al fine rieducativo della pena. La legge Gozzini, pietra miliare di una concezione diversa della carcerazione e delle possibilità di reinserimento del detenuto nella società, è certamente – ha sottolineato Orlando – da recuperare. «Il sistema securitario inseguito in questi anni dai governi di centro destra ha fallito», è l’opinione del responsabile Giustizia del Pd. «L’aumento della fattispecie dei reati e dei tempi di carcerazione ha prodotto più alti costi in termini sociali ed economici, ed anche sotto il profilo della rieducazione l’obiettivo costituzionale è mancato: la recidiva risulta in costante aumento».

Sono le strutture come Il Samaritano a poter offrire un diverso percorso per i detenuti. Anche se le difficoltà rischiano di strangolare la comunità, che, dopo i problemi legati alle vicessitudini del suo fondatore, don Giovanni Usai, ha ripreso il suo percorso e ospita attualmente 23 detenuti in stato di semilibertà. «C’è il concreto pericolo che la Comunità debba chiudere rimandare a casa i detenuti», ha denunciato il responsabile della Comunità Antonello Caria, ricordando che la struttura da due anni non riceve contributi dalla Regione. Mentre l’assessorato alla Sanità non ha mai dato contenuti alla norma (la legge 7/2011) in base alla quale sarebbe possibile attingere ad ulteriori forme di finanziamento.

Sul punto è stato più specifico il segretario regionale del Pd sardo, Silvio Lai, che ha partecipato all’incontro di Orlando con i responsabili della comunità. «Appare inaccettabile al circostanze che l’assessorato regionale alla Sanità, con riferimento alla legge 7/2011, non abbia né impegnato né speso ben un milione e 800mila euro sull’annualità 2011 e che la stessa situazione si stia determinando anche per l’annualità 2012».

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