La Nuova Sardegna

Oristano

massama

L’autobus arriva sino al carcere

Una fermata per la nuova struttura. Cresce il numero dei detenuti

04 dicembre 2012
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ORISTANO. Promessa mantenuta. Le richieste sono state accontentate in tempi rapidi e da qualche giorno la linea “Arancione” del trasporto pubblico arriva sino al carcere di Massama. Era l’auspicio degli operatori del nuovo penitenziario e di chi, per vari motivi deve recarsi nella struttura. Dopo gli incontri delle scorse settimane e l’impegno preso dall’Arst per verificare assieme al Comune la possibilità di far arrivare sin lì gli autobus, una soluzione è già stata trovata.

Per il momento resta l’unica promessa mantenuta, perché chi vive il carcere attende risposte da chi sta più in alto e più lontano. Ora è Roma ad essere chiamata in causa, visto che le celle si riempiono, ma il personale continua a scarseggiare. Il numero dei detenuti cresce giorno dopo giorno e già nel fine settimana saranno più di 150. Entro la fine di dicembre si toccherà il tetto dei duecento.

Tra questi non ci saranno, almeno per ora, i detenuti in regime di Alta sicurezza 3, ovvero la misura di custodia immediatamente precedente al 41 bis, il cosiddetto carcere duro per i mafiosi. Questo non significa che non arriveranno, ma che le celle di Massama li ospiteranno quando tutto sarà a posto. Significa che prima bisogna mantenere un’altra promessa sin qui disattesa. Il potenziamento degli organici ancora è una chimera: il numero degli agenti di polizia penitenziaria resta insufficiente così come quello degli educatori. Una sola, per dodici ore mensili, è la psicologa in servizio, mentre da anni nessuno vede aggirarsi per quelle celle un criminologo.

Sono figure professionali indispensabili per gestire il carcere anche senza i detenuti speciali e visto che i numeri crescono giorno dopo giorno e ci sono da potenziare anche gli uffici di esecuzione penale esterna.

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