La Nuova Sardegna

Oristano

Massama, i problemi non finiscono

Massama, i problemi non finiscono

Carcere: iniziata l’impermeabilizzazione, si guasta l’impianto di riscaldamento

13 dicembre 2012
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ORISTANO. Come aveva anticipato il capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Tamburino, sono iniziati i lavori di ristrutturazione nel nuovo carcere di Massama. Gli operai di una impresa specializzata stanno lavorando già da alcuni giorni per cercare di porre rimedio alle infiltrazioni d’acqua dal solaio. La preoccupazione arriva soprattutto dalle piogge che nei giorni scorsi hanno causato nuove infiltrazioni.

Le abbondanti precipitazioni avrebbero ulteriormente accentuato i danni creando nuove infiltrazioni sui muri e provocando nuove chiazze di umidità. Rimane per ora al palo, invece, l’annunciato rifacimento di una parte delle pavimentazioni interne, anch’esse interessate da infiltrazioni d’acqua provenienti soprattutto dai bagni, ma non solo. La causa degli allagamenti è legata alla carenza di impermeabilizzazione sia del tetto che dei solai.

I lavori comunque non saranno facili ne veloci perché la ditta appaltatrice deve garantire un adeguato intervento su una superficie di oltre 24 mila metri quadri. I problemi della nuova struttura penitenziaria, costata come si sa quasi 50 milioni di euro, però, non finiscono qui. Da una settimana sarebbe andato in tilt anche l’impianto di riscaldamento della zona riservata agli uffici. Una situazione che sta costringendo il personale amministrativo a lavorare in cappotto e sciarpa per cercare di sopperire alle basse temperature interne.

Si parla di temperature medie di 3, 4 gradi, decisamente insopportabili per lavorarci la gran parte della giornata. Il problema, per il momento, non interesserebbe le zone destinate alle celle dei detenuti e agli spazi comuni, anche se rimane la paura per un eventuale blocco totale dei termoconvettori il cui collaudo era stato effettuato regolarmente. Il quadro della situazione quindi non è decisamente roseo se ci si aggiunge anche il fatto che sono ancora da concludere la metà dei cablaggi e parte del sistema telefonico non è funzionante.

Alcune carenze sarebbero state individuate anche negli impianti di video sorveglianza. Secondo una stima, si ipotizzano almeno sei mesi di lavori per rimettere in sesto il nuovo carcere, inaugurato solo due settimane fa.

Sino a quando non saranno ultimati i lavori comunque, è certo, che nel nuovo carcere di “Is Argiolas” non arriveranno i detenuti in regime di alta sicurezza. (e. s.)

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