La Nuova Sardegna

Oristano

la lega per la difesa del cane

«Subito al lavoro per avere un canile»

ORISTANO. Il territorio della Asl 5 non ha un canile sanitario, obbligatorio per legge. La denuncia è arrivata ieri dal coordinatore regionale della Lega nazionale per la difesa del cane, Sebastiano...

27 gennaio 2013
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ORISTANO. Il territorio della Asl 5 non ha un canile sanitario, obbligatorio per legge. La denuncia è arrivata ieri dal coordinatore regionale della Lega nazionale per la difesa del cane, Sebastiano Candidda, che lancia un appello all'amministrazione comunale, organo al quale è assegnato il compito di realizzarlo.

«Nonostante siano passati oltre diciott’anni dall’emanazione della legge regionale sul randagismo e la tutela degli animali – scrive in una nota – la provincia risulta priva di un presidio destinato alla tutela della salute umana e dove i cani randagi catturati dovrebbero essere sottoposti alle profilassi vaccinali previste, anagrafati a nome del Comune di provenienza e le femmine sottoposte a neutralizzazione sessuale».

La legge prevede poi che i cani vengano ricoverati per un periodo di quarantena per evitare la trasmissione di malattie contagiose, cosa che non avviene. «In totale spregio della normativa, i cani catturati sembra vengano trasferiti direttamente ai canili privati convenzionati», continua Sebastiano Candidda. L'esortazione al Comune è quella di «Farsi carico di sanare questa deficienza, provvedendo quanto prima alla stesura di un progetto che includa anche un adeguato canile rifugio».

L'alternativa sarebbe vantaggiosa anche sotto il profilo economico, rispetto alla soluzione delle convenzioni con canili privati e «Garantirebbe una funzione sociale della struttura che la normativa indica appunto come centro servizi per la collettività». È una questione di sicurezza pubblica e decoro, oltre che di risparmio nella gestione e arginamento del fenomeno del randagismo. «Anche la promozione delle adozioni dovrebbe essere opportunamente sostenuta al fine di limitare l’esborso di denaro pubblico», aggiunge. (c.c.)

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