La Nuova Sardegna

Oristano

Province, l’assessore Pia: servono scelte ponderate

di Roberto Petretto

Una lettera ai consiglieri regionali che in questi giorni stanno elaborando la nuova normativa. E qualche frecciata rivolta ai Riformatori

05 febbraio 2013
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ORISTANO. La quarta Provincia sarda non ha mai digerito del tutto la campagna per l’abolizione degli enti intermedi. Qui il referendum dello scorso anno non ha neppure raggiunto il quorum. Fatto ininfluente, dal punto di vista normativo, ma importante dal punto di vista politico. Gli amministratori provinciali (anche quelli dei Riformatori che invece su scala regionale si battono per l’abolizione) qui hanno sempre difeso la Provincia. L’assessore ai Lavori pubblici, Gianni Pia, è andato oltre. Un passo avanti che, come in alcuni schemi calcistici, cerca di mettere in fuori gioco gli avversari di turno. Che in questo caso sono i consiglieri regionali.

Pia ha scritto ai componenti l’assemblea di via Roma per ricordare che già nel dicembre dello scorso anno ha depositato una petizione che sollecita «un provvedimento legislativo che introduca nella vigente normativa elettorale in materia di elezione del Presidente della Regione e del Consiglio regionale l'espressa limitazione del numero dei mandati elettivi».

Due legislature, anche non continuative, e a casa. Nella proposta di Pia «la norma si applica anche nei confronti di colui o colei che per analogo periodo ha ricoperto l'ufficio di assessore esterno o tecnico in seno alla Giunta regionale.

Secondo l’assessore provinciale e ex sindaco di Mogoro, il segnale del rinnovamento dovrebbe arrivare dalla Regione: «Non si capisce perché per i sindaci ci sia il limite di mandati e per i consiglieri regionali no».

Sul riordino delle Province, poi, Pia sostiene con la decadenza del relativo decreto che non è stato convertito in legge nel termine di sessanta giorni dalla sua pubblicazione non c’è più l’urgenza di provvedere a scelte rapide. «Meglio evitare – scrive Pia – di far precipitare le province (tutte), e l’intero sistema degli Enti Locali, nel caos e nella paralisi assoluta, ulteriore sfacelo, di cui non abbiamo certamente bisogno, stante la crisi che stiamo vivendo in Sardegna».

L’assessore invita quindi i consiglieri regionali «a prendere il tempo necessario per fare una buona, completa, vera e utile riforma, dell’intero ordinamento istituzionale degli enti locali, evitando che la fretta, determini altri guai, forse irrimediabili».

In un sibillino post scriptum, infine, Pia cita «la straordinaria coerenza personale, di autorevole membro dei Riformatori (esperto in sanità), che da un lato, dichiara di non partecipare alle sedute dell’Aula, fino a quando non si discuterà dell’abolizione delle province, e dall’altro trova il tempo, per aderire in qualità di docente, ad una raggruppamento temporaneo tra Enti di formazione professionale, per poter “onorevolmente” insegnare in un corso di Operatori socio sanitari, organizzato dalle medesime odiate province»

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