La Nuova Sardegna

Oristano

I Cavalieri delle colline: il museo dell’aristocrazia

di Tigellio Sebis
I Cavalieri delle colline: il museo dell’aristocrazia

Nasce a Masullas la struttura che racconta la storia della nobiltà isolana Un percorso che analizza l’evoluzione di temi come giustizia e legalità

21 aprile 2013
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MASULLAS. La storia dell’aristocrazia rurale che si è formata nell’Isola con l’avvento del Feudalesimo e le sue implicazioni nell’amministrazione della giustizia, sia quella civile che ecclesiastica. Questa la mission del Museo “I Cavalieri delle Colline”, la cui inaugurazione ufficiale è in calendario sabato 11 maggio, che ambisce a favorire la conoscenza e il confronto tra le giovani generazioni sull’evoluzione storica riguardante i temi Giustizia e Legalità.

Un unicum in campo nazionale per far conoscere al vasto pubblico una realtà storica che ha caratterizzato per oltre cinque secoli la vita sociale ed economica non solo di Masullas e del Parte Montis ma dell’intera Sardegna.

Il percorso museale inizia con un inquadramento dei principali eventi della storia sarda dal periodo giudicale sino all’età sabauda ed il loro rapporto nella concessione degli istituti nobiliari; segue una descrizione del territorio sotto l’aspetto amministrativo e giudiziario, le strette relazioni tra il ceto nobiliare e la Chiesa e le umili condizioni in cui erano costretti a vivere gli abitanti dei villaggi.

Apposito spazio è dedicato alla rappresentazione delle famiglie della sub regione isolana del “Parte Montis” insignite del titolo nobiliare: Flores d’Arcais, Cony e Diana. L’esposizione è arricchita da opere artistiche di pregio, da armi e documenti appartenenti ai nobili locali, da costumi dell’epoca, da preziosi ed antichi libri, dalla rappresentazione orografica del territorio con i rispettivi villaggi (anche quelli scomparsi), da oggetti utilizzati negli organismi del Regno e dall’illustrazione dell’architettura delle case nobiliari.

Quindi una sala didattica, dotata di postazioni informatiche per approfondimenti e ricerche che presenta proposte tecnologiche innovative per incentivare i giovani alla conoscenza degli argomenti propri del museo. Infine la sezione dedicata alla storia locale che dall’età giudicale comincia ad assumere un ruolo di prim’ordine sia dal punto di vista religioso che sociale.

Oltre ai diversi luoghi di culto rinvenuti nel territorio di Masullas ed attribuibili al periodo tardo bizantino (vecchia chiesa ritrovata all’interno di quella di San Leonardo, chiese di Santo Stefano, San Michele, San Cromazio), alla fine del secolo XII venne costruita l'Abbazia Vallombrosana di San Michele in Thamis. Seguirono, poi, la costruzione delle chiesa di Santa Maria di Fraus, San Leonardo e di Santa Lucia con annesso un piccolo convento tanto che il piccolo centro di Marmilla venne definito “Area sancta”; prestigio conservato nel periodo aragonese-spagnolo tanto che vi risedettero i vescovi della diocesi di Terralba.

La preminenza religiosa si tradusse nella nascita di una ricca e potente borghesia che fece emergere il paese sotto l’aspetto sociale e amministrativo con Masullas che divenne sede della curia e milizia baronale, oltre che delle carceri, e quindi residenza del luogotenente e giudice ordinario del distretto per diventare poi, durante il periodo del Regno Sardo-Piemontese, sede di Tappa d’insinuazione, il corrispondente l’attuale Ufficio del Registro.

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