La Nuova Sardegna

Oristano

Il freddo non ferma il fronte anti-trivelle

di Piero Ma
Il freddo non ferma il fronte anti-trivelle

Seneghe, affollata assemblea contro il progetto Cuglieri. Michela Murgia: è la battaglia di tutti i sardi

27 maggio 2013
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SENEGHE. Nonostante il freddo autunnale e il vento di maestrale, la piazza dei balli era affollata di persone venute per dire no all’ipotesi di trivellazione nella Planargia e nel Montiferru, per cercare risorse geotermiche. A scaldare i presenti ci hanno pensato la scrittrice Michela Murgia e gli artisti intervenuti. Ma sono state importanti anche le testimonianze portate da chi vicino a una centrale geotermica ci abita, come Fabio Pinti che risiede in un paese poco distante dall’Amiata. «Ci hanno raccontato un sacco di bugie – ha detto Pinti – compreso che con le trivellazioni sarebbero terminati anche i terremoti. Il monte Amiata prima della realizzazione della centrale geotermica era molto diverso da com’è adesso. Sta cambiando anche il suo aspetto fisico perché la montagna sta venendo giù, lentamente ma irreversibilmente. Sotto gli 800 metri sembra di trovarsi di fronte a un paesaggio lunare. Se prima si beveva l’acqua proveniente dal bacino vulcanico, che era buonissima, adesso dobbiamo comprarla perché quella è inquinata dall’arsenico». Michela Murgia usa parole forti e chiare per dire no ad ogni tentativo di speculazione che compromette il territorio. “Non sono venuta per sostenere la battaglia dei seneghesi, perché questa deve essere la battaglia di tutti i sardi – ha detto –. Dobbiamo fermare quelli che vengono qui per fare soldi con i beni comuni, sottraendo territori ai cittadini, sventrando la terra promettendo lavoro, e in cambio lasciano soltanto inquinamento». A rischio non è soltanto il territorio ma anche alcune specie faunistiche endemiche, come la lucertola Tirrenica e la tartaruga Moresca, quest’ultima presente solo nel Sinis e nel Montiferru. A dirlo è stata Claudia Corti, etologa fiorentina, che ha effettuato una ricerca sugli anfibi e rettili presenti in Sardegna. «Sto lavorando da anni perché gli endemismi vengano protetti perché rappresentano una risorsa per il territorio e per l’ambiente». La Sardegna è una terra antica e forse per questo sembra dura, invece i suoi equilibri sono molto delicati. Le sole indagini preliminari determinano attività invasive che possono causare danni irreversibili all’ambiente. «Tutti dicono che questa sia una terra povera – ha detto ancora Michela Murgia –. Se è così non si capisce perché vengono qui a prendersi quello che è nostro». «In questo territorio esistono emergenze naturalistiche e archeologiche importanti – è stato detto - che devono essere preservate. Trivelle e ambiente non sono compatibili”. Assenti, ancora una volta, gran parte degli amministratori degli altri comuni interessati al progetto Cuglieri. In piazza, insieme al sindaco Antonio Luchesu , si sono visti solo quelli di Santu Lussurgiu, Emilio Chessa e di Nurachi Filippo Scalas.

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