La Nuova Sardegna

Oristano

Il medico di Casa Serena: «Violenza? Nessun segno»

di Enrico Carta
Il medico di Casa Serena: «Violenza? Nessun segno»

Palmas Arborea, dottore interrogato sulla visita all’anziano che l’avrebbe subìta Sotto accusa ci sono due operatori della cooperativa che gestiva la struttura

08 giugno 2013
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PALMAS ARBORA. La parola giusta è normalità. Dalle ricostruzioni dei testimoni della difesa non emergono elementi che confermino quanto l’accusa va affermando da molto prima del processo per i presunti maltrattamenti e per un presunto abuso sessuale commesso ai danni di un anziano ospite della residenza Casa Serena. Sotto accusa ci sono i due ex dipendenti della cooperativa, Pier Paolo Murru di Villaurbana e Simonetta Pili di Siamanna, anche se i maltrattamenti vengono contestati solamente al primo dei due imputati.

La più pesante tra le tre deposizioni è stata quella del medico della struttura. Il dottor Franco Mariotti, qualche giorno dopo la data in cui sarebbe avvenuta la violenza, ebbe modo di visitare l’anziano che poi sporse la denuncia e che ora è parte civile al processo assieme alla cooperativa che gestiva la struttura – sono assistiti rispettivamente dagli avvocati Giuseppe Corronca e Francesco Corrias –.

Poche le domande che sono state rivolte al dottor Mariotti dal pubblico ministero Rossella Spano, dagli avvocati Antonello Casula e Daniela Schirru, difensori di Pier Paolo Murru, e dagli avvocati Sara Ghiani e Rosaria Manconi, che assistono invece Simonetta Pili. Quasi tutte le domande si sono concentrate sulle condizioni di salute dell’anziano e il medico della struttura ha riferito che queste erano assolutamente ottimali e che sul corpo non vi era alcun segno di violenza. Il medico ha poi spiegato come l’anziano fosse un ospite problematico per via del suo comportamento e dei disturbi psichichi da cui era affetto.

È stato poi il turno di altri due operatori. I colleghi di lavoro degli imputati hanno ribadito come gli atteggiamenti dell’anziano fossero spesso provocatori. Le lamentele erano costanti e il linguaggio usato dalla presunta vittima sarebbe stato spesso condito da bestemmie o espressioni alquanto colorite. Il giorno successivo a quello dell’abuso, però, non fece parola con gli altri operatori che nulla seppero di quanto sarebbe accaduto quella sera, se non al momento in cui scattarono l’inchiesta e le conseguenti misure cautelari.

L’ultimo atto dell’udienza è stato quello dell’acquisizione dei certificati medici rilasciati dallo stesso dottor Mariotti successivamente alla visita. Ora si torna in aula il 24 luglio, con altri testimoni della difesa chiamati a deporre. Stavolta tocca a quelli che riguardano la posizione di Simonetta Pili. Sono una decina e da loro la difesa si aspetta di avere altre carte da giocare nella discussione ormai imminente.

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