La Nuova Sardegna

Oristano

inchiesta su un caso in marmilla

Il perito conferma in aula: «Abusi sulla bambina»

Il perito conferma in aula: «Abusi sulla bambina»

ORISTANO. Accusa e difesa forniscono versioni opposte. Ma quel che pesa come un macigno nell’inchiesta che coinvolge un genitore di un paese della Marmilla, accusato di abusi sessuali verso la...

14 giugno 2013
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ORISTANO. Accusa e difesa forniscono versioni opposte. Ma quel che pesa come un macigno nell’inchiesta che coinvolge un genitore di un paese della Marmilla, accusato di abusi sessuali verso la figlioletta di cinque anni, sono le parole della psicologa Sabrina D’Arcangelo. La relazione in aula del perito nominato dal giudice per le indagini preliminari, Annie Cecile Pinello, per compiere gli accertamenti sulla bambina è arrivata a una conclusione abbastanza ben definita che va nella stessa direzione delle accuse mosse dal pubblico ministero Rossella Spano – ieri in aula è stata sostituita dal collega Marco Ulzega –.

La psicologa, esponendo i risultati dell’audizione protetta fatta con la bambina, ha infatti spiegato che nella piccola sono presenti segni inequivocabili riconducibili ad un trauma subito in ambienti familiari e che questo trauma può essere imputato proprio a degli abusi sessuali. Le accuse parlano di violenze non consumate per intero, giusto per indicare che la fattispecie del reato non è la peggiore tra quelle contestabili.

Ad ogni modo, in aula, nell’udienza che ha chiuso l’incidente probatorio c’è stata un’ampia discussione. Se le tesi della psicologa hanno confermato pressoché per intero quelle della perizia che il pubblico ministero aveva affidato alla consulente Roberta Speziale, questa versione si scontra con quella della consulente della difesa. Gli avvocati Rafaele Cocco e Serena Contini che difendono il padre imputato e avevano a loro volto nominato come consulente la psicologa Anna Carla Manca hanno ribattuto che la consulenza del giudice non avrebbe chiarito alcuni aspetti importanti.

Soprattutto non sarebbero state valutate ipotesi alternative a quelle della violenza sessuale. La bambina stava vivendo un periodo delicato per via dei contrasti tra i genitori e della separazione imminente, per cui potrebbe aver risentito di questa situazione. Il perito del giudice non avrebbe poi esaminato le personalità di altri familiari, cosa che avrebbe potuto aiutare nel dipanare la matassa di un caso che resta comunque molto complicato.

La denuncia era partita dalla madre della piccola che aveva notato degli strani comportamenti della figlia. Ne avrebbe parlato con una sorella e assieme avrebbero deciso di non far cadere la cosa per avere la certezza che nulla di strano stesse accadendo alla propria bambina. Ora, assistita dall’avvocato Carlo Tortora, è parte civile nel procedimento che a breve conoscerà nuovi sviluppi. Concluso l’incidente probatorio, il pubblico ministero Rossella Spano avrà di fronte a sé la doppia strada della richiesta di rinvio a giudizio o dell’archiviazione.

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