La Nuova Sardegna

Oristano

processo d’appello

Ottantenne violentò la figlia, condannato a 11 anni e 2 mesi

di Enrico Carta
Ottantenne violentò la figlia, condannato a 11 anni e 2 mesi

ORISTANO. In appello come in primo grado. Resta la Cassazione, ma ancora una volta sulle spalle di G.E.S., un anziano di 83 anni, pesa la condanna a undici anni e due mesi, la stessa che i giudici di...

25 giugno 2013
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ORISTANO. In appello come in primo grado. Resta la Cassazione, ma ancora una volta sulle spalle di G.E.S., un anziano di 83 anni, pesa la condanna a undici anni e due mesi, la stessa che i giudici di primo grado gli avevano inflitto qualche mese fa per aver violentato la figlia cinquantenne. Non nuovo a processi del genere – era il terzo per abusi sessuali e tutti finiti con la condanna – ha provato a difendersi ancora una volta. Ai giudici della Corte d’appello di Cagliari, presieduta da Fiorella Pilato, il suo avvocato difensore Cristina Puddu ha riproposto gli stessi argomenti del primo grado di giudizio. Quando commise l’abuso per il quale la figlia lo accusava, la sua età sarebbe stata troppo avanzata perché riuscisse ad avere rapporti sessuali. Per provare a dimostrarlo aveva presentato alcune perizie mediche.

Come non erano però state convincenti mesi fa, anche ieri, queste tesi non hanno fatto breccia sui giudici che hanno accolto la richiesta della procura generale che aveva sollecitato la conferma della condanna di primo grado. Una camera di consiglio non lunghissima ha preceduto la sentenza, con gli undici anni e due mesi che rimangono.

Era quindi tutto vero quel che la figlia dell’anziano, che al processo si è costituita parte civile assistita dall’avvocato Rosaria Manconi, andò a raccontare alle forze dell’ordine. La signora aveva cinquant’anni e, nonostante avesse subito in passato altri abusi da parte del padre, continuava ad accudirlo. Ma le sue visite erano utilizzate dall’anziano come il pretesto giusto per provare ad usare violenza contro di lei. Alla fine il limite fu oltrepassato e questo costò la denuncia. Nel 2008, G.E.S. era uscito dal carcere da pochi mesi, perché aveva appena finito di scontare un’altra condanna per le violenze sessuali perpetrate ai danni della figlia disabile dei vicini di casa, ma la detenzione non l’aveva convinto a cambiare i suoi comportamenti. Ora rischia una nuova lunga detenzione, anche se difficilmente, vista l’età, varcherà le porte del carcere.

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