La Nuova Sardegna

Oristano

Niente stipendi ai lavoratori Asa

di Piero Marongiu
Niente stipendi ai lavoratori Asa

L’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti nel Montiferru dà rassicurazioni

12 luglio 2013
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SENEGHE. Natale D’Amico, dirigente dell’Azienda speciale ambiente, che si occupa di raccolta differenziata dei rifiuti in una ventina di paesi dell’Oristanese, compreso il Montiferru, aveva garantito il pagamento degli arretrati e di tutte le competenze entro il 28 giugno. Ma quella data è saltata e qualcuno degli operai, per far fronte agli impegni economici, ha dovuto ricorrere al prestito bancario. Le competenze maturate, escluso il pagamento dei buoni pasto e il versamento dei contributi previdenziali, sono state saldate dai comuni grazie ai sindacati. «Senza il loro intervento – dice un operaio, che chiede l’anonimato per paura di ritorsioni da parte dell’azienda – probabilmente non sarebbe accaduto nulla. La situazione di incertezza però rimane ancora».

Una situazione di incertezza che nei giorni scorsi aveva portato a proclamare lo stato di agitazione da parte della cinquantina di operai e alla clamorosa revoca dell’appalto da parte dell’Unione dei Comuni Fenici, di cui fanno parte Santa Giusta, Villaurbana, Riola e Palmas Arborea.

«La revoca – aveva dichiarato il sindaco di Santa Giusta Angelo Pinna – si è resa necessaria visto lo stato di precarietà in cui si trovavano gli operai dell’Asa, che non venivano pagati regolarmente».

Natale d’Amico, referente per la Sardegna, assicura che a breve tutto tornerà nella normalità. «In questo momento di congiuntura negativa – afferma – le aziende che vivono un momento di difficoltà sono tante. Purtroppo, per motivi non dipendenti da noi, erano stati sospesi i fidi bancari. Questo ci ha creato una serie di problemi che si stanno risolvendo. Oggi l’Asa si è ripresa dallo stato di crisi e in questo momento attende che trascorrano i tempi burocratici per ottenere le somme che erano state bloccate».

I problemi per l’Asa erano iniziati quando una ditta concorrente, il Consorzio Gesar di Terralba, aveva presentato un ricorso al Tar in cui lamentava irregolarità nell’aggiudicazione dell’appalto nell’Unione dei Comuni Fenici. Dopo il ricorso gli avvocati della Gesar avevano ottenuto il blocco dei conti dell’Asa e le banche avevano sospeso i fidi. «La questione sarà esaminata dal tribunale a novembre – precisa D’Amico –. L’Asa è stata danneggiata, il ricorso è infondato. Quando tutto sarà finito seguirà una richiesta di risarcimento per i danni subiti. Gli operai devono sapere che i comuni hanno pagato i loro stipendi dopo il nostro benestare».

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