La Nuova Sardegna

Oristano

Mogoro, la tradizione sposa la contaminazione

di Tigellio Sebis

La 52ª edizione della Fiera del Tappeto resterà aperta sino all’8 settembre In vetrina i prodotti dell’artigianato artistico di ottanta espositori

28 luglio 2013
2 MINUTI DI LETTURA





MOGORO. L’innovazione che si inserisce tra i segni sacrali della tradizione più autentica. Questa la marca della 52ª edizione della Fiera del Tappeto che, inaugurata venerdì pomeriggio da Gabriella Longu, sorella di Roberto, l’artigiano scomparso lo scorso anno nei giorni precedenti l’inaugurazione e Davide Grussu, giovane mogorese che si è diplomato con 100, terrà i battenti aperti fino all’8 settembre per introdurre i visitatori nella vetrina dell’artigianato artistico made in Sardegna.

Una contaminazione la cui filosofia è quella di andare oltre il chiuso delle botteghe per affrontare un mercato sempre più esigente ma, comunque, attento a ritrovare nei manufatti i segni della cultura dei padri dove utile, funzionale e bello si fondono legando in un tutt’uno passato presente e futuro. Senza mai tradire la matrice originaria.

Ecco così che la maggiore rassegna fieristica dell’artigianato isolano, che si fa arte, nel suo essere sempre uguale riesce a rinnovarsi ogni volta, ad innestare nuova vita in su connottu: araba fenice della creatività isolana. Quella degli artigiani e degli architetti che lavorando all’unisono traghettano la cultura del fare dalla classica notte dei tempi nei giorni del terzo millennio.

La risposta ai tempi della crisi analizzati dal sindaco Sandro Broccia che nel suo discorso, da politico, non ha risparmiato durissime critiche alla politica che ormai non riesce più a parlare alla gente. Quella che produce e che giornalmente si impegna a risolvere le troppe questioni che connotano quello che ha definito “Il tempo che ci è dato di vivere”, la quotidianità datata 2013.

Lode agli artigiani che è arrivata anche dall’assessore alle attività produttive Luisa Broccia la quale dopo avere illustrato la Fiera, citando un pensiero di Albert Einstein ha riaffermato come dalle difficoltà si esca con l’autoresponsabilità, l’impegno personale. Fiera come dimostrazione della voglia fare, ha quindi sottolineato il presidente della Provincia Massimiliano De Seneen.

Quindi la visita agli stand, dove trovano spazio le creazioni degli 80 espositori che declinano l’artigianato artistico dei diversi settori, tessile, legno, ceramica. Il “D Mogoro workshop”, dove l’innovazione fa il pari con la tradizione; l’agroalimentare, la sezione dei pezzi unici e le proposte della Pro loco e dell’Unione dei Comuni.

E ieri sera il concerto di Carmen Souza, affascinante sintesi creola di tutto il soul del mondo, che ha dato il via al festival Dromos, alla quale questa sera succederà quello proposto dal pianista cubano Roberto Fonseca e dalla sua band.

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative